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Cristiano Ronaldo con Giorgina |
Fra l'altro, la Juventus ha fatto
registrare il maggior ribasso tra le blue chip: l'ultimo prezzo della
sua azione è stato di 1,006 euro, l'11% in meno. E un'altra blue
chip controllata da Exor, la holding degli eredi di Giovanni Agnelli,
ha subito il quarto calo più alto (-7,65%), terminando a 8,086 euro.
Un po' meno peggio è andata alla stessa Exor (-6,35%) e alle altre
del gruppo della Famiglia: Fca (-5,88%) e Ferrari (-5,32%).
Considerando l'intero listino del Nord
Ovest, emerge che le perdite più consistenti sono state di Autogrill
(-12,73%), Pininfarina (-10,96%), Basicnet (-10,09%), Pattern
(-9,96%), Visibilia Editore (-8,09%), Tinexta (-8,04%), Renergetica
(-7,78%), Matica Fintec (-7,55%), Reply (-7,43%), Sogefi (-7,30%).
Più dell'indice Ftse Mib, comunque,
hanno perso Orsero (-6,91%), Italia Independent (-6,87%), Fidia
(-6,85), Prima Industrie (-6,82%), Fos (-6,75%), Sanlorenzo (-6,68%),
Biancamano (-6,67%), Ubi Banca (-6,55%), Buzzi Unicem (-6,50%), Dea
Capital (-6,20%), Ki Group (-6,03%), Iren (-6,02%), Cir (-5,92%),
Intesa Sanpaolo (-5,75%), Rcs MediaGroup (-5,81%).
Il trio del Nord Ovest che ha chiuso
meno peggio è formato da Gedi Gruppo Editoriale (-0,11%), Centrale
del Latte d'Italia (-0,41%) e Cover50 (-2,61%).