![]() |
Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt |
Tutti
gli incontri si svolgeranno a Torino, in via dell’Arsenale 27/E.
Le
parole che saranno prese in cura in questa nuova edizione sono:
ignoranza,
libertà, Costituzione, uguaglianza, empatia, resistenza.
Ogni ospite si prenderà cura di una parola e poi scriverà un testo,
che verrà pubblicato nella seconda edizione del "Dizionario
che cura le parole",
edito
dallo stesso Fondo Tullio de Mauro, con
il sostegno dalla Fondazione Crt.
Uno strumento destinato soprattutto alle scuole e che viene
utilizzato per coinvolgere i ragazzi in una esplorazione linguistica.
Il
format de “Il potere delle parole” è stato anche riproposto agli
studenti attraverso il progetto didattico “Cura delle parole”,
partito lo scorso anno, con gli studenti delle classi prime
dell’Istituto Tecnico Sella Alto Lagrange di Torino. E che prosegue
quest’anno, coinvolgendo anche il Liceo artistico Cottini e
l’istituto Bosso Monti, sempre nel capoluogo piemontese.
L’obiettivo
è coinvolgere
i giovani nel dibattito sulla lingua italiana, sensibilizzandoli,
in maniera interattiva, sull’importanza della scelta di un vocabolo
e sull’influenza che questa scelta ha nel modo di pensare e
ragionare. Nel corso dell’anno scolastico 2018/2019, gli alunni si
sono presi cura della parola “contatti”,
raccogliendo le loro riflessioni in un podcast, registrato
interamente dai ragazzi stessi, andato poi in onda sulla web radio
della Rete Italiana di Cultura Popolare.
Ora
la volontà è di estendere il progetto ad altre scuole, attraverso
una proposta didattica articolata in due moduli. Il primo, più
breve, dà la possibilità di aderire all’iniziativa nell’arco di
una sola mattinata (circa 4 ore) mentre l’altro, più articolato,
si svolgerà nel corso di una serie di incontri (per un totale di
circa 20 ore), in cui approfondire, in maniera partecipata, grandi
temi relativi alla lingua italiana. Ogni scuola aderente si prenderà
cura di una parola differente e, a fine progetto, tutti i contributi
confluiranno in una serie di podcast inseriti nel palinsesto della
web radio della Rete.
“Le
parole non giacciono morte o mummificate ma si riempiono di sensi per
ogni parlante, che le usa in produzione o le interpreta in ricezione,
o ancora le presenta e ne discute al Fondo che porta il nome di
Tullio, che di parole si è sempre occupato – ha raccontato Silvana
Ferreri, moglie di Tullio De Mauro -
Tutte, nessuna esclusa, esplicitamente o meno rinviano alla comunità
che quelle parole usa e trasfigura per effetto del tempo e delle
trasformazioni sociali, economiche e culturali”.
La
sociologa Chiara Saraceno ha spiegato. “Nel
pensare a questo progetto ci siamo ispirati proprio alla tesi di De
Mauro: che le parole hanno una forma e una struttura, occupano uno
spazio linguistico e culturale e rivestono un ruolo sociale. E che
l’educazione alla parola, in tutte le sue potenzialità, è
indispensabile per fare passi avanti nella comprensione reciproca e
nella comprensione del mondo”.
E
Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt, che sostiene il
progetto, ha aggiunto: “Curare
le parole significa occuparsi del bene della comunità e delle
persone. Ciò vale tanto più nella nostra epoca, in cui, come
sosteneva l’indimenticato professor De Mauro, assistiamo alla
diffusione dell'analfabetismo funzionale, che prescinde dal livello
di scolarizzazione e dalle classi sociali; il 70% degli italiani,
infatti, non comprende ciò che legge e cinque milioni di persone
hanno una completa incapacità di lettura”.
Questo
il calendario degli appuntamenti: Bruno
Segre (ex partigiano) – Resistenza – 14 gennaio alle 17,30;
Antonio Sgobba (giornalista) – Ignoranza – 6 febbraio; Nicola
Brunialti (scrittore) – Empatia – 21 febbraio; Carlo Olmo
(architetto) e Federica Patti (architetto) – Pubblico - 12 marzo;
Sabino Cassese (giudice) – Costituzione – 27 marzo; Eva
Cantarella – Amore – 23 aprile; Christian Raimo (scrittore) -
Uguaglianza – 21 maggio; Hamid Ziarati (scrittore) – Libertà - 4
giugno.
Il
fondo Tullio De Mauro è il luogo dove
sono
custoditi libri, opuscoli, documenti di “letteratura grigia”,
relativi ai dialetti italiani e alle lingue di minoranza, dizionari
dialettali, testi letterari, raccolte di filastrocche, proverbi,
racconti e fiabe. Se ne prende cura la Rete italiana della cultura
popolare, della quale Chiara Saraceno è presidente e Antonio Damasco
è direttore. Questo patrimonio è il frutto di 60 anni di ricerche
di uno deilinguisti più importanti dei nostri tempi: una ricchezza
messa
a disposizione non solo per chi si occupa di ricerca, ma anche per
quanti vogliono riflettere sul linguaggio e la comunicazione.
Il
Fondo Tullio De Mauro è stato ideato e realizzato con la Fondazione
Crt.