L'intesa
riorganizza il sistema di previdenza complementare aggregando nel
Fondo pensione di gruppo gli ex 'fondi interni' (Fondo Banca Crt ex
Cassa di risparmio di Torino, Fondo Banca di Roma, Fondo Caccianiga,
Fondo Cr Trieste) adottando politiche e soluzioni che continuano ad
assicurare adeguati livelli di protezione, il contenimento dei costi
e una semplificazione della materia di previdenza complementare,
finalizzata a renderla più coerente con l’evoluzione normativa.
Per
l’assistenza sanitaria integrativa (Uni.Ca), il gruppo bancario e i
sindacati hanno convenuto di adeguare le procedure all’assetto
normativo e regolamentare.
Inoltre,
sarà inoltre istituito l’Osservatorio sulla previdenza
complementare, ente bilaterale e paritetico che avrà il compito di
valutare il rapporto costi/benefici nella gestione delle risorse
affidate al Fondo dai lavoratori.
Per
i nuovi assunti l’iscrizione alla previdenza complementare sarà
automatica.
“Abbiamo
messo un’altra importante pietra sulla costruzione del welfare
previdenziale e assistenziale in Unicredit. Un percorso complesso di
convergenza, che dura da più di tre anni. Noi abbiamo sempre avuto
come obiettivo l’equilibrio e la sostenibilità per tutti, sia
attivi che pensionati. Diventa ora fondamentale l’approvazione
referendaria dell’accordo da parte di tutti gli iscritti” ha
commentato Mauro Morelli, il segretario nazionale Fabi.