Anche
i nuovi dati, quindi, confermano la tendenza positiva incominciata
quattro anni fa, un po' in tutta l'Italia. Il fenomeno è stato
rilevato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella
business information.
“Il
peso del Piemonte è sceso al 5,6% dei fallimenti italiani” ha
riportato L'Economia del Nord Ovest, il supplemento pubblicato ogni
lunedì dal Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera
guidata da Umberto La Rocca.
La
quota del Piemonte, infatti, è inferiore a quelli di altre sette
regioni, a partire dalla Lombardia (21,1%) fino all'Emilia-Romagna
(6,5%), passando per il Lazio (12,9%), la Toscana (8,6%), il Veneto
(8,6%), la Campania (7,9%) e la Sicilia (6,7%).
“Non
solo: in Piemonte si è ridotta anche l'incidenza dei fallimenti,
essendo risultata pari allo 0,07% delle imprese iscritte alle Camere
di commercio al 30 giugno (in Lombardia, nei primi sei mesi, sono
fallite 1.206 imprese, pari allo 0,15% di quelle attive nella regione
e la stessa percentuale è stata rilevata nel Lazio)” è stato
precisato nell'inserto economico del Corriere Torino curato da Andrea
Rinaldi.
Comunque,
dall'inizio del 2010 al 30 giugno scorso, sono state 9.540 le imprese
fallite in Piemonte; mentre sono state 30.239 in Lombardia, 15.622
nel Lazio, 12.347 in Toscana, 11.283 in Campania, 10.526 nel Lazio,
10.195 nell'Emilia-Romagna.
A
livello nazionale, in particolare nel secondo trimestre di
quest'anno, è stata l'edilizia a mostrare il calo maggiore di
fallimenti rispetto allo stesso periodo 2018 (-12,1%), mentre è
stata del 5,7% la riduzione nel settore dei servizi e dell'1,4%
quella dell'industria.