Notizie - 08 giugno 2022, 00:01

Piemonte: impennata degli annunci di lavoro sul web

Piemonte: impennata degli annunci di lavoro sul web

Nel 2021, in Piemonte, si è registrato un ulteriore aumento dell’utilizzo del web per attività di reclutamento del personale. Lo ha rilevato l'Ires, precisando che mentre nel 2017 gli annunci online erano 68.224, nel 2021 sono arrivati a 187.089, con un tasso di crescita del 63,5% nel quinquennio. L'anno scorso, come in quello precedente, l’insieme di profili più richiesti sul web fa capo alle professioni scientifiche e intellettuali, collegate alla domanda di competenze “digitali”: 4.701 gli annunci di ricerca di sviluppatori di software, 4.408 per gli ingegneri e 3.078 per specialisti in pubblicità e marketing.

Partendo da questi ambiti a elevata specializzazione, Ires ha aggiornato la ricognizione delle opportunità a livello regionale in base all’innovativa classificazione delle professioni per cluster professionali del futuro.

Il cluster ‘Sales, Marketing and Content’ evidenzia il maggior numero di annunci (29.664) e il maggior incremento di domanda per i profili professionali che include (+5.483 annunci rispetto al 2020). Tuttavia, la singola professione più richiesta in Piemonte, è inserita nel gruppo delle professioni non qualificate ed è indirizzata verso addetti allo spostamento e alla spedizione dei materiali o delle merci (10.301 annunci nell'anno passato).

L’insieme di queste informazioni consente anche alcune riflessioni sulle dinamiche deella domanda di lavoro online in Piemonte, ancor più se messe a confronto con altri contesti territoriali simili per struttura ed evoluzione del sistema produttivo.

Le analisi 2021 evidenziano come ciò che accomuna maggiormente le tre professioni più richieste in valore assoluto in Piemonte (sviluppatori di software, segretari addetti a mansioni amministrative e addetti allo spostamento e alla spedizione dei materiali o delle merci) siano le ‘competenze attitudinali’. Per tutte si richiedono, in particolare: capacità di risolvere problemi e capacità di lavorare in gruppo.

Comunque, il Piemonte conferma la sua quarta posizione tra le regioni italiane che vedono transitare online una quantità cospicua di annunci di lavoro: è superato solo da Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Nell’ambito nazionale si colloca, dunque, tra i territori più dinamici e ricchi sotto il profilo economico e in cui la domanda di lavoro online viene maggiormente usata dalle aziende come strumento di ricerca e incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Rapportando il numero di annunci alla differente grandezza delle regioni, in termini di popolazione attiva, le regioni del Nord Italia mostrano un numero maggiore di annunci online. Inoltre, il dato si conferma ripetendo l’esercizio rispetto al numero di occupati per regione. Infatti, in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte si registrano nel 2021 più di 100 annunci all’anno ogni 1.000 occupati.

Il cambiamento più consistente, rispetto al 2020, riguarda il volume di annunci presenti online. L'anno scorso, tutte le regioni italiane hanno registrato una crescita della domanda via web. Invece, nel 2020 alcune regioni come Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana avevano denunciato un calo rispetto l’anno precedente.

La distribuzione degli annunci sul territorio piemontese, analizzata per province, conferma in gran parte il diverso peso demografico. Emerge quindi la città Metropolitana di Torino come sede di lavoro verso cui è rivolta circa la metà degli annunci pubblicati nel 2021 (47%), valore stabile rispetto al 2020. Seguono, Cuneo con il 16% degli annunci, Novara con il’12% e poi Alessandria con il 10%. Chiudono Vercelli, Biella, Asti e VCO, con quote minori, che nel complesso pesano per un 16% degli annunci relativi a posti di lavoro disponibili in Piemonte attraverso il canale web.

Al primo posto degli annunci di lavoro sul web, nel 2021, in Piemonte, si trova il gruppo delle professioni intellettuali e scientifiche, dato che conferma le analisi dell’anno precedente. Sono professioni terziarie, al di là del settore che le domanda e pesano un 20% sul totale degli annunci in regione. Le professioni tecniche intermedie arrivano al 18,5%. Seguono le professioni non qualificate con il 14,5%, gli artigiani e operai specializzati con il 13,2%, gli impiegati d’ufficio con l’11,8% e le professioni nelle attività commerciali e nei servizi con il 10,8%. Chiudono, con un peso rispettivamente del 6% e del 5%, i conduttori di impianti e addetti al montaggio e i dirigenti.

Rispetto al 2020, le professioni intellettuali e scientifiche e le professioni tecniche intermedie mostrano una variazione di 2 punti percentuali. In calo anche gli annunci per il gruppo delle professioni nelle attività commerciali e nei servizi (-0,4 p.p.). Questa contrazione riflette le difficoltà affrontate dai settori colpiti dal lockdown al fine di contenere la diffusione della pandemia. In crescita, invece, gli impiegati d’ufficio (+0,6 p.p.), i conduttori di impianti e macchinari, addetti al montaggio, gli artigiani e operai specializzati (+1 p.p), ma soprattutto la richiesta di professioni non qualificate (+2 p.p).


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