Dei 18 top manager del Nord Ovest che si trovano nella classifica italiana dei primi cento per reputazione sul web a marzo, soltanto cinque risultano avere migliorato il rispettivo piazzamento rispetto alla graduatoria di febbraio, mentre dieci l'hanno peggiorato e tre ha mantenuto lo stesso posto precedente.
A guadagnare posizioni sono stati Carlo Tavares, Marco Patuano, Paolo Gallo, Luca Del Fabbro e Benedetto Levi. Hanno conservato lo stesso piazzamento Carlo Messina, Urbano Cairo e Gianni Vittorio Armani. Invece, sono retrocessi John Elkann, Cristina Scocchia, Alessandro Profumo, Gian Maria Gros-Pietro, Giovanni Ferrero, Luigi Corradi, Oscar Farinetti, Marco Lanna, Gildo Zegna e Gianluca Ferrero.
La classifica di marzo vede in testa ancora Claudio Descalzi, amministratore delegato dell'Eni, che a febbraio ha scalzato Francesco Storace, ad di Enel, sceso al terzo posto.
Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo (l'anno scorso ha guadagnato 7,1 milioni di euro), a marzo è rimasto sul secondo gradino del podio, riconquistato il mese prima, mentre era terzo a gennaio. La sua conferma si deve ai brillanti risultati conseguiti nel 2022 dal gruppo da lui guidato e alla conferma del ricco dividendo agli azionisti, il maggiore dei quali è la torinese Fondazione Compagnia di San Paolo.
John Elkann, il leader del gruppo Agnelli, amministratore delegato di Exor e, fra l'altro, presidente sia della Ferrari che della Gedi, il gruppo editoriale de La Stampa e La Repubblica, è sceso dall'11° al 13° posto, restando comunque il secondo tra i top manager che fanno riferimento al Nord Ovest; precedendo ancora anche Urbano Cairo, presidente del Torino Calcio, della Cairo Communication e della controlla Rcs MediaGroup (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), della quale è anche amministratore delegato. Cairo si è ripiazzato 14°.
Tre posizioni dopo si trova Carlos Tavares, l'amministratore delegato di Stellantis, salito dal 20° al 17° posto. Balzo che gli ha consentito di sorpassare la sanremese Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illy ma anche consigliere di amministrazione del colosso Essilor-Luxottica e di Fincantieri. Scocchia, infatti, è calata dal 18°° al 19° posto, lo stesso che aveva a gennaio.
Al 25° si è classificato, il mese scorso, l'alessandrino Marco Patuano, amministratore delegato di A2A, che ha guadagnato una posizione, mentre ne ha perse tre il genovese Alessandro Profumo, ad di Leonardo, calato così al 30° dal precedente 27° e dal 29° di gennaio.
Il torinese Gian Maria Gros-Pietro (poco meno di 950 mila euro la sua remunerazione 2022 come presidente di Intesa Sanpaolo), è sceso dal 32° al 33° posto, mentre tre
posizioni sono state perse da Giovanni Ferrero, nato nel 1964 a Torino, patron dell'omonimo colosso dolciario fondato ad Alba dal padre Michele, diventato così 39°, come era a gennaio. Comunque è rimasto davanti a Paolo Gallo, torinese che guida l'Italgas. Gallo, infatti, è risultato 40°, avendo recuperato due posizioni rispetto a febbraio.
Ben quattro posizioni le ha guadagnate Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, salito al 45° posto dal 49° di febbraio. Al contrario, sei le ha perse il genovese Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia, risultato 59°, mentre era 53° a febbraio e 55° a gennaio. Così gli è rimasto davanti l'albese Oscar Farinetti, nonostante che il creatore di Eataly e non solo sia sceso da 51° a 53°.
Un altro passo avanti, invece, l'ha fatto Benedetto Levi, nato a Torino nel 1988, amministratore delegato di Iliad, colosso delle telecomunicazioni. Levi è finito 70° mentre era 71° il mese prima e 82° a novembre scorso, quando è entrato per la prima volta nella classifica dei primi cento top manager in Italia per reputazione sul web.
Il ligure Marco Lanna, presidente della Sampdoria, che sta rischiando fortemente la retrocessione in B, è sceso dal 73° al 77° posto; ma, nonostante questa caduta, ha ancora preceduto Gildo Zegna, numero 1 dello storico gruppo biellese Ermenegildo Zegna, quotato alla Borsa di New York. Gildo Zegna, infatti, è calato dal 76° al 78° posto.
Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Iren, è rimasto 81°. In retromarcia, invece, ha concluso marzo Gianluca Ferrero, noto commercialista torinese, neo presidente della Juventus. Gianluca Ferrero, 60 anni, subentrato ad Andrea Agnelli alla guida della società bianconera, è risultato 90°, mentre era 86° a febbraio e 92° posizione nella graduatoria di gennaio, quando ha esordito nella classifica dei primi cento top manager in Italia per reputazione sul web.
Non figurano nella top 100 di febbraio Andrea Agnelli, che è stato in graduatoria per anni e spesso in buone posizioni, la cuneese Silvia Merlo, ad dell'impresa di famiglia e presidente della Saipem (123.a), Rodolfo De Benedetti, presidente Cir (118°) e il fratello Marco (114°), nonché Pier Luigi Merli, il nuovo amministratore delegato della genovese Erg (106°), Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana e prossimo direttore generale della Consob (116°), Alessandro Binello, torinese, amministratore delegato e co-fondatore di Quadrivio Group (127°), Alberto Lavazza, presidente della storica impresa di famiglia (130°), Floriano Masoero, amministratore delegato di Siemens Italia (126°), Gabriele Galateri di Genola, non più presidente delle Assicurazioni Generali (ma è presidente dell'Istituto Italiano di Tecnologie e, fra l'altro, consigliere di amministrazione della Moncler e della Lavazza), Marco Durante.