Il settore orafo italiano nel 2022 ha continuato a mostrare una buona evoluzione, consolidando il processo di rafforzamento e crescita già avviato nel 2021 in risposta alla crisi pandemica. Pur in un contesto complesso e incerto, si conferma centrale la capacità del comparto di competere con successo nel contesto internazionale; il settore orafo italiano, infatti, l'anno scorso ha venduto all'estero per 8,2 miliardi, con una crescita di 1,5 miliardi (+22,5%) rispetto al 2021.
Lo ha rilevato la direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che, in particolare, gli Stati Uniti si confermano come primo mercato di destinazione: grazie anche a un cambio favorevole, l’oreficeria italiana ha mostrato un ulteriore rafforzamento, arrivando al 12,6% dell’import americano.
Per il 2023 si confermano aspettative positive per il settore orafo italiano, seppure in rallentamento; per le imprese di maggiori dimensioni resta però un sentiment a maggioranza positivo sia per il mercato interno (56% dei rispondenti all'indagine di Intesa Sanpaolo), sia per il mercato estero (61%).
L'anno scorso, si sono accentuate le difficoltà nel reperire manodopera, con punte dell’87% tra le imprese specializzate nella produzione. Si sono invece ridimensionate le problematiche legate alla gestione delle materie prime e degli approvvigionamenti.
Il distretto orafo di Valenza rappresenta il tratto distintivo dell’industria alessandrina, nonostante il territorio presenti una buona diversificazione produttiva anche in altri settori (come chimica, meccanica e metallurgia, gomma e plastica, agroalimentare e vitivinicolo).
La specializzazione nella gioielleria incide fortemente sulle esportazioni: l’oreficeria di Valenza rappresenta il 25% delle esportazioni alessandrine.
Nel distretto orafo di Valenza sono presenti più di 700 unità locali, che impiegano quasi 5.500 addetti, il 18,4% degli addetti totali della gioielleria in Italia.
Valenza è tradizionalmente vocata alla gioielleria di alta gamma, grazie alla presenza di numerose imprese artigiane altamente specializzate (ad esempio nei castoni).
Il distretto orafo di Valenza mostra una maggior concentrazione nelle imprese di piccole dimensioni: l’83% impiega meno di dieci addetti e il 15% dai 10 ai 49 addetti. In queste imprese trova lavoro il 68% degli addetti del settore orafo della provincia di Alessandria.
Valenza, insieme agli altri due principali poli orafi italiani, Arezzo e Vicenza, rappresenta circa il 70% dell’export italiano del settore. Mel 2022 Valenza ha esportato per 1,7 miliardi di euro, in crescita di oltre 270 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
Fra l'altro, l’oreficeria di Valenza può vantare un tessuto produttivo di grande qualità. È questa l’evidenza che emerge dall’analisi di 137 bilanci di imprese orafe di Valenza, nel confronto con quasi 9.000 imprese del sistema moda e 830 imprese dell’oreficeria.
Dal punto di vista della crescita del fatturato 2021 rispetto al 2019, il distretto ha ottenuto risultati migliori rispetto all’oreficeria italiana. In termini di redditività il distretto di Valenza ha mostrato margini migliori rispetto al sistema moda con un divario di circa 4 punti (11% vs 7%) e anche agli altri principali poli orafi italiani, a conferma dell’alta qualità delle produzioni del distretto.
Nel distretto è particolarmente alta la quota di imprese che nei prossimi anni dovrà affrontare il passaggio generazionale (il 18,4% delle imprese ha tutto il board composto da persone over 65), da gestire anche con l’ingresso di giovani e donne nei cda.