Un altro motivo di insoddisfazione per Urbano Cairo. Dopo le delusioni arrivate dal Toro e dai risultati 2022 di Rcs MediaGroup, grande imprese editoriale della quale è presidente e amministratore delegato (fra l'altro ha il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport), ecco che anche la sua capogruppo, la Cairo Communication, presenta conti meno buoni di quelli del 2021.
L'anno scorso, infatti, il gruppo Cairo Communicaton, che ha come amministratore delegato Uberto Fornara, ha registrato, a livello consolidato, ricavi lordi pari a 1,176 miliardi, come nell'esercizio precedente, un ebitda ante oneri non ricorrenti pari a159,2 milioni (183,2 milioni nel 2021) e un utile netto di 32,1 milioni, a fronte dei 51 milioni del 2021, quando aveva beneficiato per 7,3 milioni di una plusvalenza su un asset partecipativo.
Al 31 dicembre 2022 l’indebitamento finanziario netto è di 15,2 milioni (alla stessa data 2021 la posizione finanziaria netta era positiva per 37 milioni a fine 2021), dopo avere distribuito dividendi per 36,7 milioni a livello di gruppo e sostenuto uscite per 69,9 milioni per l’acquisto/transazione dell’immobile milanese di via Solferino.
Fra l'altro la Cairo Communication, che controlla Rcs MediaGroup, possiede La7, che nel 2022 ha migliorato i livelli di visione (3,85% sul totale giorno e 4,98% in prime time, in crescita rispettivamente del 10% e 4% rispetto al 2021). Il settore editoriale periodici Cairo Editore ha realizzato un margine operativo lordo di 4,4 milioni, in flessione rispetto ai 9,2 del 2021. Comunque, all’assemblea dei verrà proposto un dividendo di 0,14 per azione.
FIDIA TORNATA ALL'UTILE
La torinese Fidia, a capo dell'omonimo gruppo leader nella tecnologia del controllo numerico e dei sistemi integrati per il calcolo, la scansione e la fresatura di forme complesse, ora presieduta da Luigi Maniglio, subentrato al fondatore Giuseppe Morfino, ha chiuso il 2022 con ricavi netti consolidati pari a 24,4 milioni (23,8 nel 2021) e un utile netto di 5.8 milioni di euro, a fronte della perdita di 3.5 milioni di euro nel 2021). Dopo aver acquisito ordini per 6.2 milioni (11,3 milioni nel 2021), il relativo portafoglio al 31 dicembre è risultato di 4.3 milioni (13.8 alla stessa data 2021).
EVISO, SEMESTRE IN ROSSO
Eviso, società digitale di Saluzzo, nel semestre luglio–dicembre 2022, ha conseguito ricavi pari 145,4 milioni rispetto ai 99,1 milioni del corrispondente semestre 2021; il suo ebitda è stato di 0,2 milioni (1,8 milioni nello stesso periodo 2021), mentre il risultato netto è stato negativo per un milione, mentre era stato posito per 0,6 milioni nel luglio-dicembre 2021.
Il numero di pratiche fatturate è cresciuto del 164% a oltre 22.775. La crescita dei volumi e del fatturato non è stata tuttavia in grado compensare l’aumento del costo di energia e gas nel periodo.
Al 31 dicembre l'indebitamento finanziario netto è ammontato a 4 milioni, mentre al 30 giugno la posizione finanziara netta pera positiva per 8,1 milioni al 30 giugno 2022 e per 2,2 milioni al 31 dicembre 2021.
Nei primi due mesi del 2023, Eviso ha aumento la marginalità e i volumi su tutti i canali serviti; inoltre ha migliorato la posizione finanziaria netta per 5 milioni.
BORSA: COVER50 LASCIA CON CONTI D'ORO
La torinese Cover50, che ha preannunciato l'uscita dalla Borsa in seguito al passaggio del controllo (74,4% del capitale) dalla famiglia Fassino, che fa fondato la società, al fondo d'investimento Made in Italy Fund, nel 2022, a livello consolidato, ha avuto ricavi pari a 30,1 milioni (24,3 nel 2021), un ebitda di 6,6 milioni (3,8 nel 2021) e un utile netto di 3,9 milioni, a fronte dei 2,5 milioni precedenti.
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre scorso è positiva per 21,8 milioni.
Made in Italy Fund lancerà un’Opa-offerta pubblica di acquisto obbligatoria sul restante 25,6% del capitale allo stesso prezzo per azione di euro 13,50, dopo l’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria dei soci