Notizie | 23 marzo 2023, 20:28

Sva, l'unica Casa valdostana di auto

Giovanni Savonuzzi

Giovanni Savonuzzi

di Francesco Amadelli*

La ragione per la quale la Sva cattura la nostra attenzione risiede nel fatto che rimane a tutt’oggi l’unico esempio di azienda produttrice di automobili con sede (esclusivamente amministrativa) a Pont San Martin, in Valle d’Aosta.

Fu una meteora, in quanto operò dal 1948 al 1951, un periodo nel quale gli italiani sentivano l’esigenza di riprendersi dai disastri della guerra e nel quale tutto era possibile grazie a un certo permissivismo delle regole e degli organi preposti alla salvaguardia e al rispetto delle norme vigenti, risalenti al passato regime.

Fu fondata da Virgilio Conrero, divenuto in seguito apprezzato preparatore di auto sportive e da Giovanni Savonuzzi, uno dei massimi progettisti automobilistici dell’epoca: a lui si deve il progetto della Cisitalia 202 accanto a Piero Dusio.

In seguito, Savonuzzi andrà alla Ghia, ideando le vetture Futura e Gilda (ricavato probabilmente dallo pseudonimo affibbiato alla “Atomica” Rita Hayworth nell’omonimo film). Lavorerà quindi per gli americani alla Chrysler, con i quali aveva già collaborato durante la guerra nell’OSS Office Strategic Services per finire la propria carriera di progettista alla Fiat.

Dalla visione di una pistola silenziata consegnatagli dall’OSS ricaverà la brillante intuizione di una marmitta sportiva silenziosa, in grado teoricamente di guadagnare qualche cavallo di potenza e che verrà acquisita dall’Abarth come risarcimento di debiti pregressi.

Ma torniamo alla Sva. La sede costruttiva è a Torino, alle Officine Leone, ove i due illustri progettisti, nonché amici legati da profonda stima, ricevono il via per la costruzione di una vettura da corsa antesignana della Formula 1 nella Categoria Midget (in inglese piccola, nana) per conto della Leyfield Co. of America, intenzionata a lanciarla nel mondo delle competizioni negli Usa.

Il sodalizio con gli americani porta alla costituzione di una società il cui acronimo, probabilmente inglese, è Gobi (nessun legame con i tifosi della Juventus, soliti mandare curvi, cioè gobbi, gli avversari perdenti sui campi di calcio).

Presto gli statunitensi usciranno di scena lasciando ai due intrepidi il piacere di fondare la Sva - da non confondere con la omonima fabbrica di aerei - dagli stabilimenti della quale usciranno due vetturette dal peso ridottissimo di 375 Kg. e un motore da 820 cc sovralimentato con turbina a palette.

Troppo avanzata e troppo minuscola la vettura per poter ottenere consenso fra i clienti e i costruttori dell’epoca oltre che nelle gare sportive, sicchè l’avventura delle Midget declina. Si dimostrerà veloce ma scarsamente resistente nelle competizioni.

Il nome Midget fu in seguito recuperato dalla fabbrica inglese MG (Morris Garage o anche Midget Garage) con la produzione di una famosa vettura due posti dal 1961 al 1979 con motore di 1500 cc.

Purtroppo della Sva e dei suoi due prodotti non esiste alcuna fotografia, invitiamo i nostri amici lettori qualora ne possedessero qualcuna a inviarcela perché resti a futura memoria. 

* Storico dell'auto, scrittore



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