Notizie | 14 marzo 2023, 15:27

Fondazione Crt: super il bilancio 2022

Utile record di 127 milioni (+42,6%) - Il patrimonio investito supera i 3 miliardi

Giovanni Quaglia con Massimo Lapucci

Giovanni Quaglia con Massimo Lapucci

Con un avanzo di esercizio (utile netto) 2022 pari a 127,2 milioni di euro (+42,6% rispetto agli 89,2 milioni del 2021), una posizione finanziaria netta positiva balzata a 569 milioni (+73,4%) e un patrimonio investito di oltre 3 miliardi, la Fondazione Crt ha varato un progetto di bilancio da record: il migliore degli ultimi dieci anni, nonché uno dei più brillanti di tutta la propria storia dal 1991 a oggi.

Il documento è stato approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione dell'ente torinese guidato dal presidente Giovanni Quaglia e ad aprile sarà sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo. 

“Sono orgoglioso di questo bilancio davvero straordinario, che rappresenta il punto di eccellenza dei miei sei anni alla guida della Fondazione – ha commentato Giovanni Quaglia – La condivisione delle scelte strategiche da parte degli Organi e il grande lavoro di squadra coordinato dal Segretario Generale hanno contribuito in maniera determinante al risultato finale, ancora più significativo in un contesto generale tanto complesso e incerto. La Fondazione Crt riparte da qui, pienamente consapevole delle proprie responsabilità e del proprio ruolo a sostegno della crescita e dello sviluppo del territorio, per affrontare e vincere, insieme alle istituzioni, al Terzo Settore e al mondo produttivo, le sfide della transizione sociale, ecologico-energetica e digitale”.

A sua volta, Massimo Lapucci, ha detto: “È il miglior bilancio dell'ultimo decennio, che conferma l'efficacia della strategia perseguita nella gestione degli asset in portafoglio della Fondazione Crt, in un anno coronato anche dal successo dell’operazione Atlantia e dal ritorno della partecipazione nella banca conferitaria su valori plusvalenti, pur in un contesto internazionale ancora caratterizzato da una marcata incertezza. Gli ottimi risultati a consuntivo vanno letti anche attraverso la lente della progressiva integrazione dei criteri Esg nelle scelte di investimento della Fondazione”.

Gli ottimi risultati di bilancio consolidano ulteriormente la posizione patrimoniale della Fondazione, che può quindi alimentare con 60 milioni l’attività istituzionale 2023 ed effettuare accantonamenti significativi alle riserve patrimoniali: 25,4 milioni (17,8 nel 2021) alla riserva obbligatoria e 19,1 milioni (13,4 nel 2021) alla riserva per l’integrità del patrimonio. Altri 5,5 milioni (2,3 nel 2021) sono stati destinati al Fondo nazionale per il volontariato ed è cresciuto di oltre il 40% il contributo della Fondazione al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’Acri.

Con l’accantonamento di un milione al Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, quest’ultimo si attesta a 157,5 milioni, in linea con il 2021 e corrisponde a circa tre annualità erogative: un’ulteriore garanzia sotto il profilo della continuità e della forza dell’attività istituzionale della Fondazione anche in futuro. I proventi ordinari sono saliti a 196,5 milioni (+73% rispetto ai 113,6 del 2021).

Questa dinamica positiva ha beneficiato, in particolare, dell’incremento del 30% dei dividendi e proventi assimilati, ammontati complessivamente a 108,4 milioni di euro (83,5 nel 2021) e del brillante risultato dell’attività di negoziazione, salita a 202,4 milioni (26,4 nel 2021).

La posizione finanziaria netta alla fine dell’anno è significativamente cresciuta a 569 milioni, rispetto ai 328 a fine 2021. Il patrimonio investito è ulteriormente cresciuto nei primi mesi di quest’anno, attestandosi a 3,25 miliardi di euro (+13% sul 2021). 

La gestione del patrimonio è stata caratterizzata nel 2022 dall’operazione straordinaria che ha portato al delisting di Atlantia: la Fondazione ha aderito all’Opa per l’intera quota in portafoglio, pari al 4,54% del capitale, con reinvestimento del 3% nella holding Schemaquarantadue e monetizzazione della restante parte.

Sul fronte delle imposte, i dividendi incassati sono stati assoggettati all’Ires nella misura del 50% del loro ammontare, con destinazione del risparmio di imposta di 12,7 milioni di euro (9,1 milioni nel 2021) al cofinanziamento dell’attività erogativa/istituzionale della Fondazione. Il carico fiscale complessivo ha subito un’impennata, passando da 15,6 milioni di euro nel 2021 a 49,5 milioni nel 2022, riferibili in gran parte alla plusvalenza realizzata con l’adesione all’Opa sul titolo Atlantia.

Rilevanti benefici economici sono arrivati dalle agevolazioni fiscali fruibili, tra cui oneri deducibili per 13,5 milioni di euro e oneri detraibili per 3,1 milioni di euro, oltre a crediti di imposta da “Art Bonus” per 3,4 milioni (2,6 nel 2021).

Queste risorse, reimmesse sul territorio dalla Fondazione, derivano dal proprio sostegno alla ricerca, al mondo del Terzo Settore, alle istituzioni culturali pubbliche e dall’operazione “Grande Bellezza” per il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico pubblico sottoposto a tutela, in primis Palazzo Madama a Torino: iI più grande cantiere di restauro in Italia.

Nel 2022 la Fondazione Crt ha attivato oltre 65 milioni di euro per l’attività istituzionale, rendendo possibili circa 1.400 progetti in molteplici ambiti: il recupero e la valorizzazione dei beni artistici, architettonici, paesaggistici e il rilancio del settore culturale; lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione della next generation, il rafforzamento delle competenze anche digitali, l’investimento sui giovani talenti, il contrasto della povertà educativa minorile; la tutela dell’ambiente di fronte alla doppia sfida energetica e idroclimatica, il sostegno al welfare, la tutela della salute pubblica, la promozione dell’inclusione, l’impulso all’imprenditoria sociale anche attraverso la leva dei big data, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile.

A queste modalità di intervento la Fondazione ha affiancato ulteriori iniziative a impatto orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), mettendo complessivamente a disposizione del territorio circa 69 milioni di euro.

Al 31 dicembre scroso, le principali partecipazioni della Fondazione Crt erano le seguenti: UniCredit 1,9%, Assicurazioni Generali 1,61%, Banco Bpm 1,8%, Cdp 1,5%, Schemaquarantadue-nuova Atlantia 5,17%, F21 3,67%, Ream sgr 24,17% Equiter 22,14%, Struttura Informatica 12,5%, Nord Ovest Impact 50%.

Ti potrebbero interessare anche: