Notizie | 11 marzo 2023, 18:51

Sostenibilità nuovo obbligo reportistico

Sostenibilità nuovo obbligo reportistico

    Le imprese italiane sono alle prese con una nuova sfida, quella del reporting di sostenibilità.

    A partire dal prossimo anno, il rispetto dei fattori Esg inizierà a essere declinato, come obbligo, nelle Relazioni sulla Gestione accluse ai bilanci societari, seguendo le disposizioni contenute nella nuova direttiva europea sul corporate sustainability reporting.

    Una scadenza che si preannuncia particolarmente complessa e onerosa per molte aziende. A sottolinearlo è Assonime, l'associazione delle società per azioni italiane, che ha come direttore generale il torinese Stefano Firpo.

    I nuovi obblighi di reportistica - è stato stimato - riguardano oltre 4.000 tra società quotate e altre imprese della penisola (40mila in Europa), con un costo per il sistema economico valutato in almeno 800 milioni nel primo anno di applicazione e di circa 500 milioni l'anno, a regime.

    Finora soltanto 192 imprese redigevano annualmente la Dichiarazione sulle informazioni non finanziarie (Dnf) introdotta da una precedente direttiva comunitaria.

    Con la nuova normativa non soltanto si allargherà la platea delle imprese interessate, ma sarà esteso anche il set informativo sottoposto agli obblighi di disclosure e che riguarderà: business model e strategia dell'impresa (incluse le informazioni sul piano climatico); obiettivi di sostenibilità, in particolare di quelli di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e dei progressi nel loro raggiungimento; ruolo degli organi di amministrazione, gestione e sorveglianza, con riguardo ai fattori di sostenibilità, delle loro esperienze e competenze in tali materie o del loro acceso alle esperienze/competenze; policy relative ai fattori di sostenibilità; piani di incentivi per i componenti degli organi di amministrazione, gestione e sorveglianza, legati ai fattori di sostenibilità; procedure di due diligence relative ai fattori di sostenibilità; principali impatti avversi attuali o potenziali connessi con la catena del valore dell'impresa e delle azioni intraprese nonché dei risultati per provi rimedio; principali rischi collegati ai fattori di sostenibilità e delle modalità di gestione; indicatori di prestazione.

    Si dovranno fornire informazioni anche sugli intangibili, intesi come quei fattori intangibili non riconosciuti nei bilanci finanziari e che contribuiscono alla creazione di valore.

    Le informazioni dovranno essere fornire rispettando gli standard messi a punto dall'Efrag, l'organismo di standard setting europeo.

    I primi 12 principi trasversali, già redatti, sono in corso di definitiva approvazione da parte della Commissione Europea e a essi nei prossimi tre anni se ne aggiungeranno altri 30-35 di carattere settoriale o riguardanti le pmi.

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