Notizie | 08 marzo 2023, 15:29

La parità di genere in Piemonte

Mauro Zangola

Mauro Zangola

di Mauro Zangola*

L’8 marzo si moltiplicano gli interventi per fare il punto sulla parità di genere in cinque ambiti ritenuti prioritari dal ministero per le Pari Opportunità: lavoro, reddito, competenze, tempo e potere. Noi ci limitiamo a fare il punto sulla parità di genere nel mercato del lavoro in Piemonte, una regione importante e rappresentativa sotto il profilo economico e sociale.

Ci serviamo, a tal fine, dei dati delle rilevazioni trimestrali Istat sulle forze di lavoro nel periodo 2004 e 2022, mettendo in rilievo, ove esistono, i progressi che si sono verificati nella partecipazione delle donne al mercato del lavoro piemontese.

In Piemonte nel terzo trimestre 2022 le donne occupate sono 798.000, il 44,6% del totale. Rispetto all’analogo periodo del 2020, anno del Covid, sono cresciute di 10.000 unità (+1,3%). L’attuale livello è comunque inferiore a quello del 2019 (812.000) e al livello più alto raggiunto nel 2011 (815.000), ma superiore al numero medio annuo di occupate registrato nel periodo 2004-2007, di percentuali comprese tra l’1,5% e il 5%.

Nel terzo trimestre 2022 il tasso di occupazione femminile (rapporto percentuale tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento) è pari al 59,7%. Ciò equivale a dire che in Piemonte lavora circa il 60% delle donne in età da lavoro compresa tra e 15 e i 64 anni. Rispetto all’analogo periodo del 2020 il tasso di occupazione è cresciuto di tre punti percentuali grazie alla ripresa selle assunzioni post Covid.

Depurato della componente demografica l’attuale tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni è superiore di 2-3 punti percentuali a quello registrato nel 2004-2007 e tra i più alti registrati nell’intero periodo preso in esame. Il tasso di occupazione cresce con l’età: passa infatti dal 17,1% delle 15-24enni al 67,2% delle 25-34enni, al 73,6% delle 35-49enni.

Nel terzo trimestre 2022 in Piemonte le donne in cerca di occupazione sono 63.000, 11.000 in meno rispetto all’analogo periodo del 2021. Anche il tasso di disoccupazione è sceso nello stesso periodo di 2,3 punti percentuali (da 9,3 a 7%).

Nel terzo trimestre 2022, le donne inattive in età da lavoro sono 464.000; il tasso di inattività (rapporto percentuale tra gli inattivi e la corrispondente popolazione di riferimento) è 35,6%, in leggera riduzione rispetto all’analogo periodo del 2020. Il tasso di inattività diminuisce al crescere delle età: passa infatti dal 73,6% delle 15-24enni al 20,9% delle 35-49enni.

Nonostante i progressi conseguiti dalle donne piemontesi nella partecipazione al mercato del lavoro, la parità di genere, sancita solennemente dalla Costituzione, è un obbiettivo ben lungi dall’essere raggiunto.

Le differenze di genere più penalizzanti per la componente femminile riguardano: 1. I tassi di occupazione; se in Piemonte le donne avessero lo stesso tasso di occupazione degli uomini avremmo 167.000 occupate in più di età compresa fra i 15 e i 64enni e 25.000 occupate giovani in più di età compresa tra e 25 e i 34 anni. Avremmo, inoltre, un miglioramento della competitività delle imprese private e pubbliche dal momento che le donne hanno raggiunto e spesso superato gli uomini nella formazione scolastica e nella preparazione universitaria. 2. L’elevato numero di donne inattive in età da lavoro e il differenziale di 12,7 punti percentuali tra i tassi di inattività maschile e femminile.

In Italia le persistenti disparità di genere in ambito lavorativo che penalizzano le donne sono un problema noto ma la soluzione non ancora.

Negli ultimi anni sono stati varati numerosi piani, fra i quali il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, che si propongono di ridurre i gap di genere attraverso impulsi economici, sanzionatori e premiali che non sono risolutivi.

Oggi, in Italia, le opportunità delle donne nel mercato del lavoro sono frenate da problemi strutturali, a cominciare dalla conciliazione tra tempi di lavoro e di cura. Il miglioramento della congiuntura può far poco se non accompagnato da un programma strutturale di rilancio dell’occupazione femminile.

* Economista, editorialista

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