Nel 2022, sono raddoppiati gli investimenti in startup a Torino; infatti, dalle imprese innovative attive nel capoluogo piemontese sono stati raccolti 400 milioni di euro, pari al 22% degli investimenti di venture capital in Italia, che ha chiuso l’anno con 1,8 miliardi di euro.
E' un quadro di grande crescita quello che emerge dai risultati della terza edizione della “Ricerca sulle Startup e Sistema dell’Innovazione a Torino”, presentata dal Club degli Investitori. Gran parte di questi investimenti sono stati destinati ad aziende “hi-tech”, che rappresentano i settori in cui opera la maggior parte delle imprese innovative torinesi (68% del totale).
Torino si conferma così la seconda città in Italia per investimenti di venture capital, dopo Milano, e la prima per investimenti nell’ “hi-tech”. Va sottolineato, però, che Newcleo, startup nel settore dell’energia nucleare, ha raccolto 300 milioni di euro, pari al 75% della raccolta totale. Comunque, anche al netto di questa operazione, Torino rimane la seconda città in Italia.
Dall’analisi dei round d’investimento è inoltre emerso che l’81% delle startup che hanno raccolto capitali nel 2022 ha una vocazione prevalentemente internazionale. Se si prende in esame le prime 10 imprese per dimensioni del round, il 100% è attivo su mercati esteri o dichiara che impiegherà il capitale raccolto per farlo.
La Ricerca ha anche analizzato le caratteristiche delle 671 startup e pmi innovative (+11% annuale) iscritte al Registro delle Imprese e, per entrare maggiormente nel dettaglio, ha intervistato 150 imprenditori ed imprenditrici.
Un altro dato positivo che risulta dalle analisi dei bilanci delle sole startup è l’andamento del valore medio della produzione che è stato di 203 mila euro (+53% rispetto all’anno precedente e inferiore solo del 4% al dato nazionale). Il fatturato totale delle startup e pmi innovative è stato di 289 milioni e i posti di lavoro generati sono oltre 6.500.
Inoltre, dalle interviste emergono alcune richieste alla città: gli imprenditori chiedono maggiore presenza di investitori, più occasioni di networking, e desiderano raccogliere fonti da business angel e fondi di venture capital, i cosiddetti “smart money”, che dichiarano di avere difficoltà a reperire. Per comprendere meglio la presenza di capitali a Torino, la ricerca del Club degli Investitori quest’anno ha incluso anche l’intervista diretta agli acceleratori, incubatori e investitori della città che ha dato modo di evidenziare un sistema dell’innovazione ricco e dinamico.
Gli intervistati hanno infatti dichiarato, complessivamente, di avere disponibilità finanziaria di oltre un miliardo nei prossimi 5 anni.
La città si è anche già messa in moto per creare maggiori occasioni di dialogo tra imprenditori ed investitori, basti pensare agli incontri di networking, partiti a fine 2022, di ToTeM – Torino Tech Map, unica piattaforma in Italia del suo genere, o importanti eventi di settore, come l’Italian Tech Week, la principale tech conference italiana che si svolge ogni anno alle Ogr-Officine Grandi Riparazioni, che è il più importante hub dell’innovazione nel sud Europa.
Infine, nel confronto con altre città europee (Monaco di Baviera, Rotterdam e Lione), Torino appare indietro per quanto riguarda il numero di imprese innovative presenti e la loro densità per abitante mentre sorpassa Lione e Rotterdam per la capacità di attrarre capitali.
Giancarlo Rocchietti, presidente del Club degli Investitori, ha dichiarato: “Il sistema delle startup innovative sta rapidamente trasformando Torino da una città industriale ad una città “high tech”. È una città ricca di capitali e tecnologie ed ha iniziato ad attirare le prime startup internazionali. Tuttavia, per consolidare il proprio posizionamento nell'ecosistema dell'innovazione globale, Torino dovrebbe aumentare almeno a 1000 il numero di startup, identificare con maggiore precisione i settori prioritari e rafforzare la formazione e lo spirito imprenditoriale dei nuovi imprenditori ”.