di Henry Marchi
“I giapponesi erano in forte difficoltà, ricevevano colpi dagli alleati e i bombardamenti americani ne indebolivano il potenziale bellico ma non lo spirito.”
E’ sul finale della Seconda Guerra Mondiale che inizia il sedicesimo romanzo storico di Francesco Amadelli (“Il disertore. Fuga da Shanghai”) ambientato nella Cina devastata da una guerra fratricida fra l’esercito comunista di Mao-tse-tung e quello nazionalista di Chiang-kai-Shek.
Nel 1949, un colonnello del Kuomintang fugge con la cassa per riparare a Hong Kong, tornata a essere colonia inglese dopo l’occupazione giapponese. Il denaro potrebbe diventare la sua salvezza oppure la sua condanna.
Con l’aiuto di due donne e dopo aver cambiato identità, l’ufficiale nazionalista tenterà l’impossibile.
Ricco di colpi di scena, come tutti i precedenti romanzi di Amadelli e dopo aver mosso i suoi personaggi su un palcoscenico inusuale per il lettore italiano, assisteremo a un finale inaspettato e avvincente.
Francesco Amadelli, scrittore torinese a tutti gli effetti anche se nato a Roma, ha vinto recentemente il terzo premio al XXV Concorso Letterario Internazionale per la Narrativa Edita “Firenze capitale d'Europa con il romanzo “Uma famiglia italiana”. I suoi libri sono tutti editi da Abrabooks.
Amadelli, che collabora attivamente con enordovest, ha deciso di darsi alla scrittura dopo una vita trascorsa all'Ufficio stampa Fiat. E' appassionato di storia, di auto storiche e di viaggi, soprattutto all'estero.