A Sanremo, al Teatro Ariston, fino a sabato si svolge la 73.a edizione del Festival della canzone italiana, il più amato e seguito non soltanto nel nostro Paese. Padrone di casa, come nelle tre edizioni precedenti, Amadeus, affiancato da Gianni Morandi e da quattro co-conduttrici, tra le quali l’imprenditrice digitale e influencer Chiara Ferragni.
“L’attesa, per quella che si preannuncia essere un’edizione record d’incassi, è alle stelle. D’altronde – scrive Vittoria Patanè su Firstonline, autorevole quotiano web di economia e finanza - da settimane in tutto il Paese non si parla d’altro. La lista dei cantanti in gara e l’attesissima serata dei duetti, i super ospiti internazionali che finalmente tornano sul palco dell’Ariston (arriveranno i Black Eyed Peas nella seconda serata, i Maneskin nella terza, ma soprattutto i Depeche Mode nell’ultima), gli sponsor, gli stilisti che vestiranno i protagonisti della kermesse canora”.
Naturalmente e come sempre, non mancano nemmeno le polemiche, che quest’anno si sono concentrate sul compenso devoluto in beneficenza da Chiara Ferragni, ma soprattutto sul possibile intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, una partecipazione che ha smosso addirittura il Governo.
“Insomma – continua Patanè - gli ingredienti per un Sanremo 2023 da ricordare ci sono tutti. Cosa che non è sfuggita né agli spettatori, con i biglietti per le cinque serate praticamente sold out, né agli sponsor che, complici l’aumento dei listini e il nuovo Testo unico che riduce ulteriormente l’affollamento pubblicitario, hanno mandato Rai Pubblicità in overbooking”.
Il risultato? Quella che sta per iniziare potrebbe essere una delle edizioni più ricche degli ultimi anni, considerando che, secondo le stime, i costi rimarranno sostanzialmente stabili, mentre i ricavi potrebbero addirittura salire del 20% rispetto allo scorso anno, quando la Rai incassò 42 milioni di euro come raccolta pubblicitaria, sbalordendo tutti.
Prima di parlare di tutte le cifre di Sanremo 2023, secondo l'autrice dell'articolo pubblicato da Firstonline, vale la pena fare un breve riassunto delle puntate precedenti. “Cominciamo col dire – scrive - che Il Festival non è sempre stata una macchina da soldi. Anzi, l’esatto contrario. Solo per fare un esempio, nelle tre edizioni dal 2009 al 2012, la Rai sborsò ogni anno oltre 20 milioni di euro, finendo per incassarne più della metà e accumulando perdite che pesarono sui bilanci dell’azienda”.
A quel punto, si capì che per sopravvivere Sanremo doveva cambiare rotta. Per farlo, non si pensò solo di fare una “spending review”, ma soprattutto di svecchiare il format, provando a riportare gli ascolti nel frattempo calati vertiginosamente ai fasti di un tempo e di attirare un pubblico sempre più giovane, coinvolgendo nel meccanismo i social (basti pensare alle migliaia di persone che partecipano al Fantasanremo).
La cura ha funzionato. Come scrive Patanè, l’edizione 2020 si è chiusa con un utile di 19 milioni, con 18 milioni di costi e 37 milioni di fatturato, quella del 2021 con costi complessivi pari a 17,4 milioni di euro e ricavi pari a 38 milioni di euro, quella del 2022 con una spesa di poco superiore a 17,3 milioni e una raccolta pubblicitaria di 42 milioni.
La curiosità degli spettatori si concentra soprattutto sui cachet di conduttori e conduttrici. “Amadeus, che svolge il doppio ruolo di conduttore e direttore artistico del Festival – si legge su Firstonline - dovrebbe ricevere, come negli anni precedenti, un compenso di circa 500-600mila euro, una cifra che tiene conto delle cinque serate di conduzione, ma anche degli impegni negli ultimi cinque mesi in qualità di direttore artistico. A fargli da spalla quest’anno non ci sarà Fiorello, bensì Gianni Morandi a cui andranno 60mila euro a serata, 300mila in totale”.
Co-conduttrici: quest’anno, oltre a Chiara Ferragni, saliranno sul palco dell’Ariston il volto di “Belve” Francesca Fagnani, la pallavolista Paola Egonu e l’attrice e conduttrice Chiara Francini. A loro dovrebbero andare 25mila euro a serata. Più “costosa” invece Chiara Ferragni, che secondo i rumors, per partecipare alla prima serata e all’ultima riceverà un compenso di 100mila euro, che però devolverà interamente in beneficenza.
Quanto guadagnano i cantanti in gara? Patanè risponde: A tutti loro andrà un rimborso spese pari a 48mila euro.
I ricavi. Quest’anno la Rai potrebbe raggiungere incassi pubblicitari da record. Secondo le stime del Sole 24 Ore, infatti, nel 2023 la raccolta potrebbe superare i 50 milioni di euro. A gonfiare gli incassi della Rai contribuiscono diversi fattori che, messi insieme, promettono scintille. Il primo riguarda senza dubbio gli ascolti. Lo scorso anno, il Festival di Sanremo è stato visto, in media, da 11 milioni di spettatori, con uno share medio del 58% che, nell’ultima serata, è salito addirittura al 66%. Quest’anno, secondo le aspettative, gli ascolti potrebbero salire di un’ulteriore 3%.
Il secondo fattore: l’azienda di viale Mazzini ha aumentato del 28% i prezzi di listino degli spazi pubblicitari. E, nel frattempo, si è allungata anche la lista dei partner commerciali: oltre a Eni Plenitude, Suzuki e Costa Crociere, ci saranno Generali, Banca Ifis, Dyson e Veralab, il marchio di cosmetica di Cristina Fogazzi.
Accanto agli incassi pubblicitari ci saranno quelli provenienti dai biglietti per assistere alle cinque serate dalla platea o dalla galleria del Teatro Ariston. L’abbonamento in platea per tutte le cinque serata costa 1.290 euro, mentre il costo per assistere dalla galleria è di 672 euro. Ogni persona ha potuto richiedere al massimo due abbonamenti.