Auto elettrica in retromarcia in Italia. Dei cinque maggiori mercati europei, il nostro è stato l'unico, l'anno scorso, a far registrare un calo delle vendite di vetture ricaricabili (elettriche più plug-in). Lo ha sancito l'Acea, l'associazione continentale dell'industria automotive, attribuendo all'Italia 113.801 nuove immatricolazioni di ricaricabili, il 16,4% in meno rispetto al 2021.
Invece, l'anno scorso, in Germania sono state vendute 832.598 auto ricaricabili (+38,7%), in Gran Bretagna 368.617 (+36,9%), in Spagna 78.329 (+33,7%) e in Francia 329.670 (+24,7%).
Sempre nel 20220, le ricaricabili hanno rappresentato il 31,4% del mercato tedesco, il 22,8% delle immatricolazioni in Gran Bretagna, il 21,6% di quelle in Francia e il 9,6% di quelle in Spagna; mentre in Italia la quota è risultata dell'8,6%.
Però, forse può consolare che l'Italia nel 2022 sia rientrata nella top ten mondiale dei mercati automobilistici. E' successo non tanto per merito proprio; ma perché è crollato il mercato russo, a causa della guerra con l'Ucraina,
Questo emerge dai consuntivi provvisori registrati dall'Anfia, l'associazione della filiera italiana dell'automotive, che ha fornito i dati relativi appunto ai principali mercati automobilistici al mondo.
In testa alla classifica 2022 si è consolidata ulteriormemte la Cina con 23,563 milioni di nuove immatricolazioni (+9,7% rispetto all'anno precedente), seguita dagli Usa con 13,734 milioni (-8,1%) e dal Giappone con 3,448 milioni (-6,2%).
Al quarto posto si trova l'India con 3,069 milioni (+13,2%), al quinto la Germania con 2,651 milioni (+1,1%), al sesto la Gran Bretagna con 1,614 milioni (-2%), al settimo il Brasile con 1,577 milioni (+1,2%), all'ottavo la Francia con 1,529 milioni (-7,8%), al nono il Canada con 1,524 milioni (-8,3%).
In decima posizione è risultata appunto l'Italia con 1.316.702 nuove immatricolazioni (-9,7%), precedendo così anche la Russia, che ne ha contate 687.370, il 58,8% meno che nel 2021.
In Messico sono state vendute 1,085 milioni di vetture nuove (+7,1%), in Spagna 813.396 (-5,4%), in Turchia 592.660 (+5,5%), in Polonia 419.749 (-6%), in Belgio 366.303 (-4,4%), in Olanda 312.129 (-3,2%), in Argentina 254.360 (+13,2%).