Malgrado le incertezze globali, le residuali difficoltà di approvvigionamento e l’impennata inflattiva, continua a crescere in Italia il desiderio di due ruote a motore. Dopo la serie positiva intrapresa a ottobre, infatti, anche dicembre fa registrare un aumento del 4,55% rispetto allo stesso mese del 2021 nelle immatricolazioni complessive di ciclomotori, scooter e moto.
Un dato che tira la volata a un 2022, che chiude ancora in positivo con l'incremento dello 0,95% su un già solido 2021 (+21,2% sul 2020), immettendo su strada oltre 2.700 veicoli in più rispetto all’anno precedente. È quanto si legge nel comunicato sull’andamento del mercato dei veicoli a due ruote diffuso da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).
“È importante sottolineare – ha commentato il presidente di Ancma, Paolo Magri - che senza alcuni problemi di approvvigionamento, che hanno rallentato l’offerta nei mesi più importanti, soprattutto nel segmento degli scooter, ci troveremmo di fronte a numeri ancora più incoraggianti. Questo conferma che la domanda è comunque molto significativa e quanto il ruolo delle due ruote nella mobilità sia ormai centrale”.
Riferendosi al 2023, Magri ha poi sottolineato la necessità di “tutelare l’industria di riferimento con la sua filiera, in un momento così interessante per il mercato, continuando a fornire in modo sussidiario gli strumenti più efficaci per fronteggiare il caro energia e quello delle materie prime, che oggi rappresentano un problema centrale per le imprese, soprattutto in relazione alla dimensione prevalente delle nostre aziende”.
Nel corso del 2022 si sono registrati sette mesi a valore negativo. Ciononostante, il mercato chiude l'anno in sostanziale parità con il 2021 con 291.661 veicoli venduti. Gli scooter, che tra febbraio e settembre avevano perso più di 13 mila unità, riescono solo in parte a recuperare terreno, fermandosi a 143.845 veicoli, corrispondenti a un calo del 4,84%. Molto buona, invece, la performance delle moto, che chiudono con 126.571 unità e un incremento del 6,35%; infine, è a doppia cifra la chiusura dei ciclomotori che, con 21.245 veicoli, segnano una crescita del 13,3%.