Notizie - 05 gennaio 2023, 11:56

Crescono le startup innovative femminili

Il Piemonte ne conta 90, la Liguria 36 e la Valle d'Aosta 3 - Nelle tre regioni le aziende "rosa" sono quasi 135 mila

Crescono le startup innovative femminili

Malgrado la pandemia, l’innovazione al femminile cresce. Sono duemila le start up innovative femminili registrate a fine settembre dell'anno appena passato, 572 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Proprio a cavallo dell’epidemia da Covid 19, insomma, molte donne hanno dato vita a questa particolare tipologia di impresa, costituita nella forma di società di capitali, specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico. 

Come mostrano i dati elaborati da InfoCamere per l’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere, le innovatrici rappresentano il 13,6% del totale delle start up, una quota analoga a quella registrata due anni prima (13,5%). Ma la loro crescita, in questo biennio, è stata notevole (+40%).

“La crescente propensione delle donne a impegnarsi in settori imprenditoriali più innovativi, oggi in gran parte ancora appannaggio degli uomini, è un fatto certamente positivo”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, il quale aggiunge “speriamo che sempre più giovani vogliano seguire questo esempio, scegliendo di laurearsi in discipline Stem, oggi tanto ricercate dalle imprese”.

Oltre il 70% di queste duemila imprese femminili opera nei servizi alle imprese (1.455). Poco più del 15% invece nelle attività manifatturiere (306) e il 4,6% nel commercio (91). Quote residuali sono attive negli altri settori economici.

L’innovazione al femminile ha il suo cuore pulsante in quattro regioni, che concentrano più del 50% del totale delle imprese guidate da donne di questa tipologia: Lombardia (470), Lazio (263), Campania (204), Emilia-Romagna (143). In valori assoluti, invece, i saldi più consistenti si sono registrati in questi due anni in Lombardia, Lazio, Campania e Toscana.

Al 30 settembre scorso, le startup femminili innovative nel Nord Ovest sono risultate 129, delle quali 90 in Piemonte, 36 in Liguria e 3 in Valle d'Aosta. Rispetto alla stessa data del 2019, ne sono state contate 17 in più in Piemonte, 14 in più in Liguria e una in meno in Valle d'Aosta, quindi 30 in più nell'intero Nord Ovest.

L’aumento considerevole delle start up innovative va del resto di pari passo con il crescente impegno delle donne nei settori a maggior contenuto di conoscenza, come i servizi di informazione e comunicazione, le attività finanziarie ed assicurative, le attività professionali, scientifiche e tecniche, l’istruzione e la sanità e assistenza sociale, che oggi rappresentano quasi il 10% dell’universo femminile che fa impresa. 

Nel complesso, a fine settembre 2022, le imprese femminili sono più di 1,342 milioni e rappresentano il 22,18% dell’imprenditoria italiana. Tra i settori a maggior tasso di femminilizzazione le altre attività dei servizi (in cui le imprese femminili sono oltre la metà), la sanità e assistenza sociale (37,21%), l’istruzione (30,92%), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (29,21%), l’agricoltura (28,13%) e il noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (26,54%). 

Le imprese femminili sono inoltre più diffuse al Centro e nel Mezzogiorno, dove rappresentano oltre il 23% dell’imprenditoria totale, con punte del 27% nel Molise, del 26% in Basilicata, di oltre il 25% in Abruzzo e di più del 24% in Sicilia e in Umbria.

Nelle tre regioni del Nord Ovest le imprese femminili a fine settembre 2022 sono quasi 135 mila, il 10% del totale nazionale: in particolare, 96.146 in Piemonte (tasso di femminilizzazione del 22,45%), 35.648 in Liguria (22,06%) e 2.927 in Valle d'Aosta (22,18%).



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