Notizie - 24 novembre 2022, 17:36

In accelerazione i minibond per le pmi

In accelerazione i minibond per le pmi

Le risorse mobilitate per le pmi nei primi sei mesi del 2022 dal mercato della finanza alternativa al credito bancario sono state pari a 2,6 miliardi di euro (+32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), mentre erano stati 4,5 i miliardi mobilitati nell'intero 2021 e 3,2 miliardi nel 2020. Una crescita che ha interessato in particolare gli strumenti di debito (direct lending e minibond) a scapito dell’equity. che ha registrato maggiori difficoltà.

Questo quanto emerso dai dati riportati nel 5° Report sulla Finanza Alternativa per le pmi. La ricerca è stata redatta con l’obiettivo di analizzare il mercato della finanza ‘alternativa’ (o sotto alcuni punti di vista ‘complementare’) al credito bancario per le pmi, per poter disporre di spunti ed elementi utili per la definizione di policy a favore del sistema imprenditoriale in un momento particolare come quello attuale, caratterizzato da instabilità, costi elevati delle materie prime e dell’energia, aumento dei tassi di interesse e difficoltà a reperire finanza.

All’interno del report sono riportati diversi casi aziendali di imprese che, grazie al ricorso agli strumenti di finanza alternativa hanno incrementato la propria competitività e ottenuto vantaggi non solo in termini di maggiore inclusione e diversificazione delle fonti, ma anche di accresciute competenze manageriali, visibilità sul mercato e maggiori opportunità di investimento.

I minibond rappresentano uno dei mercati più importanti tra quelli analizzati, con 614 imprese emittenti (di cui 65 si sono affacciate sul mercato per la prima volta nel primo semestre 2022) per un controvalore collocato di 836,5 milioni. Un mercato che presenta prospettive di crescita anche grazie ai progetti di basket bond esistenti e annunciati.

Il crowdfunding vede una differenza tra il lending, che ha permesso di raccogliere 185,6 milioni nel periodo tra luglio 2021 e giugno 2022 (di cui 95,9 milioni nel primo semestre 2022, +26% rispetto al periodo precedente) e l’equity, dove la raccolta degli ultimi 12 mesi è stata pari a 141,9 milioni, con un calo tendenziale del 10% negli ultimi sei mesi del 10% (con una raccolta di 59 milioni) legato alle incertezze congiunturali e ai timori di una futura recessione. Un mercato, quello del crowdfunding, dove gli operatori saranno chiamati ad adeguarsi, entro il mese di novembre 2023, alle nuove regole europee.

L’invoice trading è lo strumento più utilizzato dalle pmi con una cessione delle fatture per un importo di 688,4 milioni negli ultimi 12 mesi. Considerando l’arrivo di nuove risorse da fondi specializzati nell’investimento in crediti commerciali, il comparto potrà crescere ulteriormente nei prossimi mesi.

Il direct lending contribuisce alla vivacità del mercato della finanza alternativa con una stima di finanziamenti per 1,2 miliardi negli ultimi 12 mesi (per crescita tendenziale del 55%).

I mercati del private equity e venture capital risultano ancora sottodimensionati rispetto ad altri Paesi europei e l’attuale situazione congiunturale non ne incoraggia lo sviluppo.

Ai minimi il flusso di ICOs (Initial Coin Offerings), dove non sono state condotte operazioni significative da team italiani, mentre si affermano i collocamenti di NFT (Non Fungible Tokens) ma con ancora limitate applicazioni in ambito imprenditoriale. Si segnala inoltre, la nascita di nuove modalità come le Initial Exchange Offerings (IEOs) e le Security Token Offerings (STOs).

In ultimo si evidenzia che la raccolta che le pmihanno effettuato sul mercato borsistico, in particolare su Euronext Growth Milan, erede di AIM Italia, è aumentata nei primi sei mesi del 2022 del 78% rispetto allo stesso periodo del 2021. A fine giugno 2022 sono 179 le società quotate, anche se le nuove emittenti registrate a partire da settembre sono solamente due.

“Le pmi sono chiamate ad affrontare sfide importanti in una congiuntura caratterizzata da rischi di indebitamento eccessivo, instabilità dei costi delle materie prime e dell’energia, rialzo dei tassi e criticità nel reperimento di nuova finanza. La differenziazione delle fonti di approvvigionamento finanziario può diventare in questo contesto una necessità ed è importante che le imprese siano pronte a cogliere le opportunità offerte dalla finanza innovativa” ha commentato Andrea Prete, presidente di Unioncamere.


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