Notizie - 21 novembre 2022, 18:25

Italiani "silver", economia da 500 miliardi

Italiani "silver", economia da 500 miliardi

“In un Paese che invecchia sempre più rapidamente, la Silver Economy è diventata una realtà impossibile da ignorare. Anche perché, l’impatto degli over 65 sul Pil italiano ha un valore stimabile tra i 323,5 e i 500 miliardi di euro, vale a dire tra il 20 e il 30% del Prodotto Interno Lordo. Una percentuale destinata a salire, se si tiene conto delle previsioni demografiche dell’Istat, secondo cui oggi i cittadini con un’età superiore a 65 anni rappresentano il 23,8% della popolazione, ma nel 2035 saranno il 30% e arriveranno al 35% nel 2050, quando un italiano su tre avrà un’età superiore ai 65 anni”.

Lo ha scritto Vittoria Patanè su Firstonline, precisando che questi sono alcuni dei dati contenuti nel nuovo Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali, report che contiene anche la ricerca “Chi sono, cosa fanno e cosa desiderano i Silver italiani”.

Secondo la Commissione Ue, se la Silver Economy fosse uno Stato sovrano per dimensioni si posizionerebbe alle spalle solo di Stati Uniti e Cina e avrebbe un tasso di crescita stimato del 5% annuo.

Quando parla di “economia d’argento”, però, Bruxelles si riferisce al complesso di attività economiche rivolte specificatamente alla popolazione con 50 anni o più, che cessa parzialmente o totalmente l’attività lavorativa, passando da uno stile di vita attivo a uno “differentemente attivo”.

L’indagine demoscopica e lo studio di Itinerari Previdenziali distinguono, dunque, tre grandi raggruppamenti di età: 50-64, 65-74 e over 75, considerando come Silver tutte le persone che abbiano raggiunto i 65 anni, nella maggior parte dei casi pensionati o lavoratori vicini alla pensione.

In Italia, i cittadini con un’età superiore a 65 anni sono 14 milioni e rappresentano il 23,81% della popolazione. Numeri che fanno sì che il nostro Paese si collochi ai primi posti tra i più longevi del mondo con un’aspettativa di vita che nel 2019 era pari a 84,7 anni per gli uomini e a 87,9 per donne.

Secondo i dati aggiornati a gennaio 2022, il 42,1% degli ultra 65enni vive in coppia senza figli, il 30,5% vive da solo, il 12,8% in coppia e con figli, mentre i nuclei mono genitore con figli sono il 6,7%: “un trend, quello dell’atomizzazione dei nuclei familiari, destinato ad acuirsi negli anni a venire, tanto che tra meno di vent’anni un Silver su tre vivrà di fatto da solo”, chiarisce lo studio.

Un dato particolarmente interessante che emerge dalla ricerca riguarda la ricchezza degli Over 65. Numeri alla mano, infatti, i cittadini con un’età superiore a 65 anni sono l’unica categoria anagrafica il cui rischio di povertà negli ultimi anni si è ridotto. Non solo: sono anche l’unica categoria che ha visto il proprio reddito medio equivalente salire (+300 euro circa) e quella meno indebitata in assoluto.

In particolare, partendo dai dati Mef e Banca d’Italia, il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali stima il patrimonio medio dei Silver in 292mila euro, che, moltiplicati per 13,9 milioni di over 65, portano il totale della loro ricchezza a 4.059 miliardi di euro, pari al 41,4% della ricchezza totale degli italiani.

Scendendo ancora più nel dettaglio, di questa ricchezza 1.501 miliardi di euro sono rappresentati dal patrimonio mobiliare e 2.558 miliardi da quello immobiliare. D'altra parte, l’86,7% degli over 65 vive in case di proprietà e il 27,3% ha uno o più immobili, oltre alla prima casa, percentuale più elevata di tutti gli altri raggruppamenti anagrafici.

Andando avanti coi dati, il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali ipotizza che i Silver italiani abbiano un valore di spesa annua di 283,6 miliardi (al netto di contributi e imposte), somma che comprende anche i proventi da patrimonio mobiliare e immobiliare o partecipazioni e “che ne rappresenta una valutazione oltretutto prudenziale, in quanto non tiene conto dei redditi percepiti dai 705 mila ultra 65enni che lavorano e/o hanno redditi diversi da quelli da pensione”.

Vittoria Patanè riporta che il patrimonio dei Silver italiani nei prossimi 20/25 anni verrà in parte destinato ad ampliare i loro consumi (beni e servizi riguardanti la cura della persona e della salute, assistenza, farmaci e altre spese sanitarie, ma anche spese per viaggi, turismo, tempo libero, strutture ricettive o di ristorazione) e in altra parte trasferita a figli o parenti oggi over 40, incrementando ulteriormente il valore complessivo della Silver Economy del nostro Paese.

Secondo il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, la Silver Economy genera un’occupazione pari a circa 4,6 milioni di lavoratori, tra badanti regolari e irregolari, personale delle Rsa, personale medico e fornitori di beni e servizi acquistati dai Silver “e il dato salirebbe addirittura a 5,46 milioni di occupati se si calcolasse l’occupazione secondo la metodica applicata dalla Commissione europea”.

“Tra i settori industriali che ne traggono beneficio – ha concluso Vittoria Patanè - figurano l’abitare, la domotica e la mobilità, i settori dei servizi e del commercio, il mondo del risparmio gestito, delle sgr e delle banche, chiamato a costruire prodotti di investimento ad hoc e il comparto assicurativo per soddisfare il più rilevante dei bisogni, vale a dire quello di avere una aspettativa di vita il più a lungo possibile in buona salute, come le polizze long term care o la telemedicina”.


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