Storia & storie | 04 novembre 2022, 09:17

"Millecento", quel grande successo Fiat nato nel 1937

"Millecento", quel grande successo Fiat nato nel 1937

di Francesco Amadelli*

E’ il 1937 allorché in Fiat viene a spirare un vento nuovo. Sull’onda delle nuove tendenze stilistiche derivate soprattutto dalle vetture francesi, la Casa torinese mette in campo un nuovo modello considerato fratello maggiore della Fiat 500 e fratello minore della Fiat 1500. Di queste ultime conserva il family feeling, come si direbbe oggi, ovvero la linea è decisamente più aerodinamica di tutti i modelli prodotti fino a quel momento.

Niente linee squadrate di estetica sgradevole che trasformano la vettura in una sorta di scatola; il ceto medio al quale si rivolge l’auto desidera maggior confort interno e nel contempo una linea più aggraziata, più gradita al sesso femminile. La pubblicità che accompagna il nuovo modello viene abbinato a signore eleganti e disinvolte dal portamento più semplice diversamente da quanto avvenuto negli anni precedenti durante i quali la donna veniva presentata come “femme fatale” con abiti lunghi e spesso con un lungo bocchino in mano. Anche la donna dovrà condurre l’automobile secondo uno spirito più moderno ma non ancora anticonformista.

Si chiamerà Fiat 508 C Nuova Balilla 1100: della precedente Balilla conserva il nome, in ottemperanza alle disposizioni del regime, ma verrà denominata più semplicemente dagli italiani come “millecento” ovvero la cilindrata.

La denominazione “1100” resterà impressa nella nostra mente per molti anni ancora, per la semplicità di espressione oltre che per evidenziare una cilindrata “buona per tutte le stagioni”: non propriamente utilitaria ma neppure di lusso, come si conviene a un popolo sempre alla ricerca di una posizione intermedia con qualche ambizione alla crescita. 

Il nuovo modello Fiat erediterà il motore dalla versione sportiva della precedente Balilla cioè con valvole in testa a 4 marce di 1.089cc, le sospensioni sono a ruote indipendenti anteriormente con ammortizzatori idraulici mentre posteriormente l’assale rigido vede l’applicazione della barra stabilizzatrice e delle balestre longitudinali.

Vettura concepita con estrema semplicità ma innovativa se non nella meccanica almeno nella linea che sancirà il successo dell’auto: dal 1937 al 1939 ne verranno prodotte quasi 60.000 unità, un numero esiguo se confrontato con le produzioni attuali ma elevato per quei tempi. Ciò imporrà un nuovo stile di vita da parte degli italiani portandoli a superare la dimensione agricola della società, catapultandola in quella industriale che continuerà anche nel dopoguerra: un vero sconvolgimento con problematiche nuove e impreviste molte delle quali ancora da risolvere.

La Nuova Balilla 1100 verrà allestita anche nella versione sportiva denominata MM (Mille Miglia) oltre che “L” cioè Lunga, a 6 luci dotata di strapuntini pieghevoli posti dietro i sedili anteriori, destinata alle famiglie numerose (le campagne demografiche del Regime arrivarono anche dentro l’auto) oltre che vettura pubblica di piazza come più semplicemente veniva definito il Taxi, nel qual caso l’incernieratura delle porte anteriori e posteriori era fissata lungo il montante centrale della carrozzeria.

E’ da notare come l’allestimento Taxi a quei tempi, e per molto ancora, venisse concepito come un’extra linea ovvero con livrea verde/nera, motore depotenziato dai 32 CV della versione civile a 30 CV, velocità ridotta da 110 Km/h a 95 Km/h, vetro scorrevole interno per distanziare i passeggeri dal conducente, ruote leggermente maggiorate per sostenere il peso di una carrozzeria più lunga 5.50/15 anziché 5,00/15, lunghezza mt. 4,05 per la C e 4,36 per la L.

Furono costruite anche delle versioni Cabrio (di Viotti e Garavini), Torpedo e Militare (la guerra d’Etiopia era già scoppiata).

Fu senza dubbio una vettura fortunata, che ricomparve nel 1939 con riferimenti stilistici cambiati, la linea aerodinamica cedette il posto a una versione più americaneggiante con il muso a “spartivento” che rimarrà in vigore fin dopo la guerra.   

* Storico dell'auto, scrittore