Più di un italiano su tre (35%) taglierà gli sprechi nei prossimi mesi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola con una svolta green spinta dall’inflazione e dai rincari delle bollette. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Coop sui comportamenti nei prossimi 6-12 mesi diffusa in occasione della Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari che si celebra il 29 settembre.
Il carovita scatenato dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina – sottolinea la Coldiretti - spinge dunque i cittadini ad adottare comportamenti responsabili per salvare il bilancio familiare, anche se il problema dello spreco resta rilevante.
Nelle case italiane, infatti, si gettano mediamente circa 67 kg di cibo all’anno per abitante, un dato migliore di quello dell’Arabia Saudita, che denuncia 105 kg di prodotti alimentari che finiscono nella spazzatura,ma anche di quelli dell'Australia (102 chili) e del Messico (94 chili), ma peggiore di quello della Russia, la più virtuosa (appena 33 chili di cibo buttato annualmente), del Sudafrica (40 chili) e dell'India (50 chili).
Ma se si considerano solo le nazioni dell’Unione Europea, emerge che gli italiani sono più responsabili dei cugini francesi, che in un anno gettano via alimentari per 85 chili a testa e tedeschi (75 kg) mentre gli inglesi, appena usciti dalla Ue, sono a quota 77 kg.
Ogni anno nel mondo viene sprecato complessivamente quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto, con un impatto devastante sull’ambiente e sul clima, oltre che su un’economia già duramente colpita dall’emergenza Covid.
A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private – rileva Coldiretti – dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Un fenomeno che determina anche effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.
“Un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti - ha sottolineato il presidente Ettore Prandini - è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”.