Piazza Affari | 18 luglio 2022, 16:02

Compravendite di società del Nord Ovest

PATTERN ACQUISTA IL 70% DI D-HOLDING - NELLA TORINESE LOUDER ITALIA ENTRA SG COMPANY - ALTRI DUE INVESTIMENTI DI NEVA SGR IN ISRAELE - SOMMARIVA OLTRE IL 5% DELLA GENOVESE REDELFI

Luca Sburlati

Luca Sburlati

PATTERN ACQUISTA IL 70% DI D-HOLDING

Pattern, quotata torinese fondata nel 2000 da Francesco Martorella e Fulvio Botto, tra i più importanti operatori nella progettazione, ingegneria, sviluppo, prototipazione e produzione di linee di abbigliamento per i più prestigiosi marchi mondiali top di gamma, nel segmento sfilate e prime linee uomo e donna, ha sottoscritto un accordo per l’acquisto del 70% di D-Holding, capogruppo di Bond Factory e, indirettamente, delle sue controllate.

Bond Factory (conosciuta col nome Dyloan) è un’azienda abruzzese con sede tra Chieti e Pescara tra i principali leader nelle tecnologie innovative e R&D, nonché polo di produzione avanzato, grazie anche alla recente acquisizione di Orlando Confezioni e del ramo di azienda di T-Shock).

Luca Sburlati, ceo del gruppo Pattern, insieme a Franco Martorella e Fulvio Botto, fondatori e azionisti di maggioranza di Pattern, commentano: “Siamo felici che un nuovo distretto di eccellenza, quello abruzzese, si unisca a quelli già inclusi nel nostro progetto industriale italiano. Attraverso l’unione con Dyloan / Bond Factory, di fatto, il gruppo completa la prima fase annunciata in quotazione: la creazione del Polo Italiano della Progettazione del Lusso”.

Si consolida quindi un gruppo che, proformando per l’intero anno i fatturati 2021 di tutte le aziende acquisite fino ad ora (a eccezione di RGB che ha iniziato l’attività a luglio 2021), oggi può vantare un fatturato superiore ai 100 milioni ed è composto da circa 800 persone.

L’accordo di prevede l’acquisto del 70% del capitale di D-Holding, che detiene il 100% delle partecipazioni di Bond Factory. Il prezzo concordato provvisorio per la partecipazione acquisita è pari a c6,96 milioni e determinato in base al valore dell’azienda corretto da una posizione finanziaria netta stimata pari a circa 1,04 milioni.

NELLA TORINESE LOUDER ITALIA ENTRA SG COMPANY

SG Company, tra i principali player in Italia nel settore entertainment&communication, quotata, ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione del 25% del capitale della torinese Louder Italia, di cui il 12,5% attraverso l’acquisto di una quota di partecipazione dai soci Davide Caggiano, Edoardo Cogo, Nicola Uliari e Gaetano Savio e il restante 12,5% mediante la sottoscrizione e il versamento da parte di SG Company SB di un aumento di capitale a pagamento a esso riservato. Louder Italia è una società di comunicazione integrata fondata nel 2006 con sede a Torino e con focus sul B2C (business-to-consumer), i cui principali servizi rientrano nell’organizzazione di eventi, nella creazione di format e nell’elaborazione di strategie di comunicazione e di marketing sia a livello nazionale che internazionale. Louder lavora principalmente con importanti brand del settore food, come Lavazza, Diageo, Nestlé e Coca-Cola, ma anche con clienti attivi in altri settori importanti come l’automotive, il fashion e le telecomunicazioni.

Il fatturato pre-Covid della società si attestava su valori pari a circa 7,5 milioni e nel 2022 si prevede di realizzare circa 5 milioni. Al 31 dicembre 2021 Louder ha registrato i seguenti dati: fatturato di 3,8 milioni; ebitda di 350 mila euro e utile 51 mila.

L’acquisizione di una quota di minoranza avviene con obiettivo di trasformarla in maggioranza assoluta nel 2023.

Il consiglio di amministrazione di Louder sarà composto dai tre soci fondatori – Davide Caggiano, Edoardo Cogo e Nicola Uliari – e dal ceo di SG Company SB, Davide Verdesca, senza deleghe. Nel caso di acquisizione della maggioranza delle quote, a dicembre 2023, il cda prevederà la presenza di altre due figure indicate da SG Company SB con il casting vote. Ma le posizioni di ceo e di presidente del cda di Louder resteranno in capo ai soci storici.

ALTRI DUE INVESTIMENTI DI NEVA SGR IN ISRAELE

Neva, sgr del gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha finalizzato, tramite il proprio Fondo Neva First, due investimenti in Cyberint e Coro, società israeliane altamente innovative, entrambe operative nel cruciale settore della cybersecurity.

Da gennaio 2022, Neva ha investito in Israele oltre 20 milioni di euro in cinque start-up in settori eterogenei: oltre alla cybersecurity, l’IT, il Quantum Computing, l’Agri-Foodtech.

Intesa Sanpaolo ha focalizzato da molti anni la propria attenzione sull’ecosistema dell’innovazione israeliano e con Intesa Sanpaolo Innovation Center e Neva sgr partecipa con continuità alle principali iniziative dedicate alle nuove tecnologie realizzate nel Paese.

Israele è centrale nello sviluppo della strategia d’investimento di Neva, che collabora con i principali fondi di venture capital per investire nelle start-up di origine israeliana che possono generare impatto positivo per l’economia italiana e importanti ritorni d’investimento per gli investitori dei fondi gestiti.

SOMMARIVA OLTRE IL 5% DELLA GENOVESE REDELFI

Davide Sommariva, presidente della quotada Redelfi, management company con sede operativa a Genova impegnata nella transizione green e digitale, ha superato la soglia di rilevanza del 5% del capitale della società, a seguito dell’acquisto di 43.500 azioni ordinarie sul mercato. Sommariva risulta così quarto maggiore azionista, preceduto dalle società Marinetta (37,10%), Intersidera (7,52%) e Gieffe (6,73%).

Redelfi è a capo dell'omonimo gruppo attivo nell’ambito della transizione digitale e green attraverso tre business unit operanti nei settori Green, MarTech e GreenTech. Nell’esercizio 2021 il gruppo ha realizzato un valore della produzione (consolidato pro-forma) pari a 1,2 milioni e un risultato netto pari a 3,5 milioni, quest’ultimo a seguito di operazioni straordinarie. La posizione finanziaria netta è positiva per 0,1 milioni e il patrimonio netto è pari a 5,6 milioni. Nel 2021 il gruppo ha effettuato investimenti per circa 4,5 milioni.

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