Notizie | 24 giugno 2022, 18:56

Nord Ovest locomotiva dell'imprenditoria straniera

Della Valle d'Aosta il record dell'aumento (+14% negli ultimi due anni), al terzo posto il Piemonte (+11,4%) e al quarto la Liguria (+10,8%)

Nord Ovest locomotiva dell'imprenditoria straniera

E' il Nord Ovest la nuova locomotiva della grande crescita dell'imprenditoria straniera in Italia. Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria, infatti, sono tre delle quattro regioni che hanno fatto registrare il maggior incremento di imprese di stranieri tra il 31 marzo 2020 e lo stesso giorno di quest'anno. In Valle d'Aosta l'aumento è stato del 14% (record nazionale), in Piemonte dell'11,4% e del 10,8% in Liguria. Queste ultime due regioni sono state precedute soltanto dal Trentino-Alto Adige (+12,7%).

Così, nel periodo considerato, le imprese di stranieri nel Nord Ovest sono diventate 73.364, quindi 7.589 in più. In particolare in Piemonte sono diventate 49.206 (+5.129 rispetto a fine marzo 2020), in Liguria 23.382 (+2.359) e in Valle d'Aosta 776 (+101). Qui la quota delle straniere è risultata pari al 6,3% del totale delle imprese attive in regione, mentre è salita all'11,5% in Piemonte e addirittura al 14,6% in Liguria.

Questi dati emergono dall'ultima rilevazione di Unioncamere-Infocamere, che ha censito quasi

quasi 650mila imprese di stranieri in Italia, dove la loro quota è pari al 10,7% del totale, confermando che l’imprenditoria straniera è una componente strutturale del tessuto imprenditoriale nazionale, è presente nel 94% dei comuni italiani e capace di attraversare indenne l'emergenza Covid, avendo anche allargando il proprio perimetro.

Tra la fine di marzo 2020 e il 31 marzo di quest’anno, il numero di imprese guidate da persone nate fuori dai confini italiani è cresciuto di 54mila unità (+8,7% contro una crescita media del totale delle imprese del 2,3% nel periodo). A fare da volano, come per il resto del tessuto imprenditoriale del Paese, hanno contribuito gli incentivi al recupero del patrimonio edilizio: il 39% di tutto l’incremento delle imprese di stranieri si è infatti ergistrato nel settore delle costruzioni (+20.974 unità).

“Le imprese gestite da persone di origine straniera rappresentano una realtà sempre più consolidata nel nostro Paese”, ha sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, aggiungendo che “i consistenti flussi di immigrati che arrivano nel nostro Paese penso che continueranno ad alimentare questa dinamica e quindi l’ulteriore diffusione del tessuto imprenditoriale straniero, che è un fattore di crescita per tutta l’economia nazionale. Queste imprese, però, vanno aiutate a rafforzarsi e a integrarsi pienamente nel tessuto produttivo e sociale italiano”.

Nel periodo contraddistinto dalla pandemia, l’incremento più consistente di attività guidate da persone nate fuori dai confini nazionali si è registrato in Lombardia, con 11.005 imprese in più negli ultimi due anni (+9,3%) che si conferma altresì la regione leader - con distacco - per presenza di imprenditoria straniera (124.106 le attività alla fine di marzo di quest’anno). In termini relativi, però, la dinamica più accentuata si è invece avuta appunto in Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Piemonte e Liguria.

A livello settoriale, in termini assoluti l’ampliamento della platea dell’imprenditoria straniera ha riguardato principalmente il settore delle costruzioni con 20.974 imprese in più nel biennio considerato. Subito dopo vengono il commercio e i servizi alla persona, rispettivamente con 9.149 e 3.695 imprese in più. In termini relativi, la presenza di imprese di stranieri si è rafforzata nelle attività finanziarie e assicurative (+16,5%), nelle costruzioni (+15%) e nelle attività tecniche, scientifiche e professionali (+12,7%%).

Alla fine di marzo di quest’anno, la concentrazione maggiore di imprese di stranieri si registrava nel comparto del commercio al dettaglio con 158.049 attività (pari al 24,4% di tutto l’universo dell’imprenditoria straniera) e nei lavori di costruzione specializzati (127.001 imprese per una quota del 19,6% sul totale). A grande distanza seguono le attività dei servizi di ristorazione (49.782 imprese ovvero il 7,7%) e il commercio all’ingrosso (37.083 imprese pari al 5,7%).

L’ossatura dell’imprenditoria straniera nel nostro Paese è costituita da circa 486mila micro-imprese individuali, diffuse in modo capillare su quasi tutto il territorio nazionale.

Come riflesso della spinta vigorosa dei bonus edili, a crescere maggiormente negli ultimi due anno sono state le imprese individuali condotte da persone nate in Romania (+4.674 unità) e Albania (+4.581), nazionalità in cui è particolarmente elevata la concentrazione di attività proprio nelle costruzioni (rispettivamente il 30 e il 36% di tutte le imprese delle due comunità). In crescita anche le business community di Nigeria (+2.630) e Pakistan (+2.397) mentre, in termini percentuali, le accelerazioni più marcate vengono dalle attività di cittadini nati in Gambia (1.815 unità al 31 marzo scorso, più che raddoppiate negli ultini due anni), Kossovo (+26%), Afghanistan e Costa d’Avorio (entrambe cresciute del 24%).

Al 31 marzo scorso, solo 481 Comuni (il 6% del totale) risultavano privi di insediamenti di imprese con titolare straniero. Con riferimento ai restanti 7.649 comuni, quasi la metà di tutte le imprese individuali con titolare straniero (il 47%) si concentra nei 113 comuni con 500 o più attività di immigrati, corrispondenti a circa 225mila imprese.


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