| 16 marzo 2022, 08:44

I fantasmi nella Gran Bretagna di Henry James

I fantasmi nella Gran Bretagna di Henry James

di Francesco Amadelli

Fantasmi. Il termine oggi fa sorridere ma ci fu un tempo, fra ‘800 e ‘900, in cui, specie in Gran Bretagna, l’esoterismo e lo spiritismo ebbero un vasto successo. Stregoni, maghe e medium aprirono i loro salotti nei quali i clienti, illusi e defraudati, pensarono di porsi in contatto con quel mondo soprannaturale fatto di fantasmi, entità misteriose ed ectoplasmi in grado, secondo i truffatori, di riapparire dall’al di là a semplice richiesta degli interessati. Si trattò di una moda non di breve durata dalla quale rimase affascinato anche lo scrittore Henry James. Il suo più famoso romanzo fu “Giro di vite” in cui concorrono, abilmente manipolati, vari personaggi fra i quali appunto i fantasmi.

Come possiamo definire il romanzo? Inquietante? Misterioso? Ma chi sono i fantasmi? Chi sono i due fantasmi che partecipano silenziosamente al racconto? Il racconto si dipana su due piani, fino a sdoppiarsi. Da una parte l’istitutrice della quale avvertiamo la sua voce fuori campo e che riteniamo l’unica valida e sincera e i due bambini ritenuti vittime della presenza dei fantasmi che appaiono nell’antica villa, al chiaro di luna, nel giardino proiettato come un fondale teatrale privo di vita.

A mano a mano che il racconto prosegue e ci cattura veniamo a provare la gelida, insolita sensazione del dubbio. Quasi in un sovvertimento di ruoli i bambini, sempre pronti a negare o a dissimulare la verità e l’istitutrice sempre più calata nel ruolo di strega se non di carceriera, tutti ci appaiono all’improvviso come i veri fantasmi. Chi è allora il fantasma fra loro? Oppure sono loro i fantasmi?

Non scordiamoci che sono gli anni in cui Freud compie le sue ricerche sulla psiche e l’isteria e un noto critico, in seguito, stabilirà che quella dell’istitutrice è una nevrosi da repressione sessuale.

Improvvisamente il romanzo diventa un giallo costellato di sospetti, lettere misteriose: tutto contribuisce ad ampliare la trappola narrativa in un gioco perverso ove il Male viene personificato ed emerge l’omosessualità dello scrittore. Sono i tempi della repressione sessuale, complice la legge tanto esaltata nei Tribunali inglesi; sono altresì i tempi di Oscar Wilde e del suo processo.

Maggior inquietudine suscita la consapevolezza che all’epoca i vittoriani ci convivevano con i fantasmi tanto da giungere, alcuni anni più tardi, a burlarsene ritenendoli degni di teatralità.

Avrete notato come non abbiamo riportato i nomi dei personaggi, equiparandoli e ponendoli tutti sullo stesso piano, lasciando che i loro ruoli vengano sovvertiti e rovesciati a maggior piacere dei nostri lettori. Avverrà un’uccisione della quale non riveliamo nulla, né assassino né ucciso. Sarà l’ultimo atto di un romanzo superlativo.

Un’ultima considerazione: nel 1907 dalle officine della nota Casa automobilistica Rolls-Royce uscì una magnifica vettura denominata “Silver Ghost” Fantasma d’Argento. E non è casualità.



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