| 23 gennaio 2022, 08:03

Quell'America Anni '50 di Richard Yates

Quell'America Anni '50 di Richard Yates

di Francesco Amadelli

Richard Yates (Usa 1926-1992) rimane uno dei maggiori romanzieri americani del secolo XX. Grande conoscitore della middle class di quella nazione, ne seppe descrivere pregi e difetti in maniera impietosa, tagliente. “Revolutionary Road” non sfugge alla regola che egli stesso si è imposto, portando i protagonisti nell’abisso del dramma, come si trattasse di una tragedia shakespeariana.

Il conformismo dell’America anni ’50 permea il racconto. I protagonisti Frank e April, giovani sposi con due figli, si illudono di essere diversi, superiori agli altri personaggi, come ce li hanno descritti i tanti film di quell’epoca. Sentono di non appartenere a quella società mentre ruotano attorno a una piscina, intenti a bere whisky o a raccontarsi banalità. Una coppia felice, si direbbe, ma sotto la cenere del perbenismo cova il fuoco del cambiamento. Come uscirne?

Certo non si dimostrano sufficienti i reciproci tradimenti, April con il vicino di casa e Frank con una collega di lavoro. Ci vuole altro.

Una fuga, un allontanamento che ponga fine alla vita senza senso che i due coniugi conducono, nonostante il lavoro di Frank stia dando soddisfazioni, appare essere la soluzione: decidono così di trasferirsi in Europa, a Parigi. La scelta non è casuale, aggiungiamo noi, la filmografia dell’epoca (un americano a Parigi) ha sicuramente influenzato lo scrittore. L’illusione durerà alcune settimane poi tutto ricadrà nella realtà di tutti i giorni che diventerà un tormento, un brutto sogno dal quale uscire il più in fretta possibile.

La vita che si sta generando nel grembo di April non aiuta a risolvere il problema. L’amore fra i due coniugi, raffreddatosi fino al punto da sembrare un ostacolo, ha un ritorno di fiamma propiziatorio, fecondo. Durerà soltanto un attimo perché la tragedia si compirà senza alcuna esitazione, lasciando il posto alla solitudine dell’essere umano.

Il romanzo ebbe una trasposizione cinematografica nel 2008 con Kate Winslet e Leonardo Di Caprio, entrambi in forma smagliante. La pellicola fu giudicata da alcuni superiore al libro di Richard Yates accomunato a John Cheever nella descrizione dell’ambiente americano degli anni ’50. Lasciamo al lettore il gusto di rilevare le differenze fra i due scrittori, impietosi entrambi nella condanna di quella lontana America oltre che anticipatori di una nuova letteratura.



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