Assosim, l’associazione nazionale degli intermediari mercati finanziari ha presentato la tradizionale analisi sui dati annuali relativi alle transazioni poste in essere dalle proprie associate sui mercati gestiti da Borsa italiana e altri soggetti.
Dalla classifica Azioni si evidenzia la prima posizione di Finecobank, con una quota di mercato del 26,08%; seconda è Intesa Sanpaolo con il 13,89% e terza Banca Akros con l’8,65%. Nella classifica per numero di operazioni, Finecobank evidenzia una quota di mercato del 22,27%; Intesa Sanpaolo del 14,69% e Banca Akros dell’8,82%.
La classifica relativa ai bonds (obbligazioni) mostra in prima posizione Banca Akros, con una quota di mercato del 33,04%; seconda Intesa Sanpaolo con il 17,48% e terza Banca Cambiano l’8,99%. Però, nella classifica per numero di operazioni, Intesa Sanpaolo evidenzia una quota di mercato del 24,75%; Banca Akros del 24,38% e Finecobank del 9,84%.
Il controvalore totale degli scambi sul mercato azionario di Borsa Italiana, pari in valore assoluto a 613 miliardi di euro, è lievemente cresciuto (+1,35%) rispetto all’anno 2020, mentre il numero dei contratti scambiati, pari a 84 milioni, è diminuito del 4,25%. E' rallenta ulteriormente la concentrazione del trading sul mercato azionario gestito da Borsa Italiana sui titoli del Ftse Mib. Infatti, la percentuale degli scambi sul principale indice è passata dall’88,4% dell’anno 2020 all’86,1% dell’anno 2021.
Sul mercato Euronext Growth Milan, invece, i controvalori scambiati sono cresciuti del 123%: complessivamente sono stati scambiati 4,5 miliardi di euro di controvalore, a fronte di circa 1,6 milioni di contratti (+93,26%). Sul mercato Mot, i controvalori scambiati sono diminuiti del 21,94%: complessivamente sono stati scambiati circa 159 miliardi di euro di controvalore, a fronte di 3 milioni di contratti (-21,93%); mentre sul mercato ExtraMot, i controvalori scambiati sono crollati dell’84,66%: complessivamente sono stati scambiati 383 milioni di euro di controvalore, a fronte di 5.954 contratti (-92,14%).
Sul mercato EuroTlx, sono diminuiti i controvalori scambiati in conto terzi (-35,80%) e il numero delle operazioni eseguite in conto terzi (-23,54%). Sul mercato HI-Mtf, in controtendenza, sono cresciti sia i controvalori scambiati (+41,55%) che il numero delle operazioni (+12,48%). Sul mercato SeDeX, sono stati scambiati controvalori per 18 miliardi, in flessione del 5,16% rispetto all’anno 2020, con 2,3 milioni di contratti, in diminuzione del 17,71% sempre rispetto all’anno 2020. Sul mercato Etfplus, sono stati conclusi 8,5 milioni di contratti (-3,78%) per un controvalore di 121 miliardi di euro (-8,35%). Ha chiuso in lieve flessione il mercato degli strumenti finanziari derivati Idem: in totale sono stati scambiati 25 milioni di contratti (-0,36% rispetto all’anno 2020). Dalle classifiche riferite ai volumi intermediati in conto terzi nei vari mercati gestiti da Borsa Italiana emerge la prima posizione di Finecobank su Euronext Milan Domestic, con il 18,60% del mercato; su Futures su Indice con il 6,02%, su Mini Futures su Indice con il 42,47% e Micro Futures su Indice con il 54,24%. Intesa Sanpaolo ha primeggiato su Euronext Growth Milan con il 23,12% del mercato, su ExtraMot con il 43,31%, su EuroTLX con il 34,99%, su SeDeX con il 31,14% e su Etfplus, con il 18,77%; Banca Akros su DomesticMot con il 34,70% e su EuroMot, con il 28,18%; Banca Sella Holding su Opzioni su Indice con il 9,61% del mercato; Ubs su Opzioni su Azioni con il 7,98%; Citygroup su Futures su Azioni, con il 9,18%.
Assosim spiega che il mantenimento delle politiche accomodanti da parte delle banche centrali e gli interventi dei governi a sostegno dell’economia reale, finalizzati ad attenuare le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria, hanno contribuito, tra le altre cose, alla crescita di Piazza Affari, che chiude in maniera brillante l’anno 2021. Il Ftse Mib ha guadagnato il 23%, attestandosi a quota 27.347 e facendo così segnare il massimo dal 2008, mentre il Ftse Italia Star è arrivato a guadagnare il 44,70%, rispetto alla fine del 2020, raggiungendo quota 64.565 (nuovo record storico). Anche il mercato Euronext Growth Milan è riuscito a contrastare gli effetti negativi del coronavirus facendo registrare nel 2021 un’ottima performance in termini di volumi e operazioni concluse.
Situazione più difficile invece per i mercati obbligazionari. I timori sempre più concreti del cambio di rotta delle Autorità con l’attenuazione/rimozione degli stimoli monetari, la pressione inflazionistica ancora al rialzo e il sempre più probabile anticipo dell’aumento dei tassi hanno pesato sulla performance dei mercati del reddito fisso precludendo così la possibilità di chiudere l’anno in territorio positivo.