A novembre, le Reti dei consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede hanno fatto registrare una raccolta netta pari a 3,8 miliardi di euro, in crescita del 19,3% rispetto allo stesso mede dell'anno scorso, ma inferiore del 33,6% a quella di ottobre. Le scelte di investimento privilegiano fortemente la componente gestita del portafoglio: il 96,9% della raccolta confluisce su fondi comuni, gestioni individuali e prodotti assicurativi/previdenziali per un ammontare complessivo di 3,7 miliardi (+14,9% su base annua e 11,6% su ottobre).
Lo ha comunicato Assoreti, l'associazione delle società del settore, aggiungendo che la dinamica di crescita tendenziale e congiunturale si osserva anche per i volumi di raccolta realizzati sugli strumenti finanziari amministrati, mentre su conti correnti e depositi si rileva il deflusso di liquidità per 746 milioni di euro.
Da inizio anno, comunque, la raccolta supera la soglia dei 50 miliardi di euro (+34,1% rispetto ai primi 11 mesi del 2020) ed è trainata dagli investimenti netti realizzati sui prodotti del risparmio gestito per un ammontare, già record, di 37,5 miliardi (+104,2% su base annua).
“Il rapporto di fiducia e trasparenza tra consulenti finanziari e italiani – commenta Marco Tofanelli, Segretario generale di Assoreti - trasforma il risparmio in investimento sano. A fronte di risultati in continua crescita e di alte aspettative riposte dai risparmiatori nel sistema di consulenza, resta centrale la sfida per i prossimi anni di consolidare e preservare un rapporto che è motivo d’essere dell’intera industria e, al tempo stesso, motore di evoluzione del sistema e della figura professionale del consulente, anche nell’interesse del Paese”.
Risparmio gestito: la crescita del comparto è trainata dalla componente assicurativa/previdenziale e dalle gestioni patrimoniali individuali. I versamenti netti realizzati su polizze assicurative e prodotti previdenziali ammontano, nel complesso, a circa 1,7 miliardi di euro (+24,5% rispetto a novembre 2020); il 90,7% delle risorse è investito in unit linked (851 milioni) e prodotti multiramo (647 milioni). Il bilancio delle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 962 milioni (+110,2%); si conferma il maggiore orientamento all’investimento in gestioni patrimoniali in fondi (784 milioni). La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi di raccolta netta per 1,1 miliardi di euro (-23,9%). Gli investimenti continuano a privilegiare gli Oicr aperti di diritto estero, con sottoscrizioni nette per 779 milioni, ma a novembre il bilancio è positivo anche per i fondi italiani con una raccolta pari a 239 milioni; per entrambe le tipologie di gestione collettiva si osserva la decisa concentrazione degli investimenti sulla componente azionaria. Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge pertanto i 3,3 miliardi di euro, risultando pari al 96% dei volumi totali dell’industria (3,5 miliardi); l’apporto da inizio anno sale, pertanto, a 35 miliardi e rappresenta il 59,3% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (59 miliardi).
Risparmio amministrato: il saldo delle movimentazioni realizzate sugli strumenti finanziari amministrati è positivo per 863 milioni di euro. In particolare, la raccolta è positiva sulle azioni (448 milioni), sui titoli di Stato (264 milioni) per effetto della finestra di collocamento di Btp Futura e sugli exchange traded product (138 milioni).
Quanto alle singole Reti, la classifica di novembre per raccolta netta vede in testa Banca Generali con 810,066 milioni, al secondo posto Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking con 763,951 milioni e al terzo Allianz Bank Financial Advisors con 523,264 milioni. Subito sotto il podio Fineco bank con 481,864 milioni e Banca Mediolanum con 396,236. Come gruppo, però, a raccogliere più di tutti è stato quello di Intesa Sanpaolo, che comprende Sanpaolo Invest (274,289 milioni) e Intesa Sanpaolo Private Banking (70,551 milioni).