Catonarie | 12 dicembre 2021, 12:02

Il trionfo della maleducazione

Il trionfo della maleducazione

di Augusto Grandi*

“Ma dire grazie?” si chiede polemicamente Gramellini sul Corriere. Ovviamente lui si riferisce esclusivamente ai no vax che vengono curati da medici e infermieri senza mostrare un briciolo di riconoscenza. Perché per i chierici del regime esiste solo il Covid. Tutto il resto non conta più. E invece nel mondo reale – che deve essere un pianeta diverso da quello raccontato dai media di servizio – la gente continua ad amarsi, a lavorare, a divertirsi, ad appassionarsi a 11 atleti in pantaloncini corti che inseguono un pallone. Persino a leggere, qualche volta.

E, sempre più spesso, anche nel mondo reale si dimenticano di ringraziare. Per qualsiasi motivo. Non ringrazia la signora a cui un uomo gentile cede il passo incrociandola; non ringrazia l’anziano quando non attraversa sulle strisce e un automobilista si ferma per farlo passare senza rischi; non ringrazia l’automobilista quando, in una strettoia, lo lasci passare per primo anche se non ha la precedenza; non ringrazia il ragazzino quando qualcuno gli rilancia il pallone calciato lontano; non ringrazia la commessa del negozio dove hai speso mezzo stipendio.

Il Paese dei chierici del regime è arrogante e sprezzante. Il Paese reale è profondamente maleducato. Sono entrambi Paesi dei diritti, dove i doveri sono ignoti. Da un lato gli oligarchi, con il diritto del padrone, del più forte. Potere e denaro, o denaro che è potere. Ignoranti, presuntuosi, incapaci. Dall’altro i sudditi, sempre arrabbiati per la loro condizione di inferiorità, per l’insoddisfazione di una posizione che non cambia se non in peggio. E che riversano la propria frustrazione nei comportamenti nei confronti dei propri simili.

La maleducazione come unica dimostrazione di forza, di contare qualcosa. Meglio se con l’ausilio di una divisa, che rappresenta una fonte di autorità anche se priva di autorevolezza. Non importa quale divisa: dello Stato, delle poste, del bar. Non hai studiato, hai un QI pari a quello della temperatura sul ghiacciaio in un inverno particolarmente rigido, però puoi permetterti di maltrattare una vecchina: sono soddisfazioni! E lo puoi raccontare, tronfio, quando torni a casa dai figli tossici e da una moglie reduce dall’incontro con l’amante.

Al regime degli oligarchi va benissimo così. Perché i frustrati si scannano tra loro, non fanno la rivoluzione. Dunque bisogna continuare a mantenere la scuola agli attuali livelli infimi. Si può introdurre l’educazione civica per insegnare a ubbidire al potere, ma bisogna evitare di insegnare l’educazione e il rispetto per gli altri sudditi. E bisogna insistere sulla cancellazione della famiglia. Perché è vero che sono i genitori a insegnare maleducazione e prevaricazione ai figli, ma esistono ancora famiglie dove, a tavola, padri e madri pretendono che si chieda “per piacere” per ottenere il pane e l’acqua, e dove si dica “grazie” quando si riceve qualcosa.

Ci sono ancora genitori che insegnano ai figli a salutare quando si incrocia qualcuno su un sentiero di montagna. Anche se qualche scrittore politicamente corretto abbassa lo sguardo per evitare di rispondere. Ma loro, i chierici del regime, non vogliono essere disturbati. I sudditi devono limitarsi a levarsi il cappello e a ringraziare quando il regime dissangua i sudditi con le tasse.

* Direttore di Electomagazine




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