- 04 ottobre 2021, 20:37

Perché tanti senzatetto nel centro di Torino

Perché tanti senzatetto nel centro di Torino

di Augusto Grandi*

“Abbiamo abolito la povertà!”. Sono trascorsi tre anni dall’annuncio di Giggino Di Maio. Ma la comunicazione pentapoltronata non è stata il massimo dell’efficienza e così, a Torino, i poveri hanno continuato a essere poveri e la folla di chi bivacca sotto i portici è cresciuta. Deve essere l’effetto Greta: se dormono per strada non accendono il riscaldamento e non inquinano; se, occupando l’area aulica subalpina, scoraggiano il turismo ed evitano il passeggio dei torinesi, meglio ancora perché riducono gli spostamenti altrui. La gauche caviar, ovviamente, difende la libera scelta dei barboni di accamparsi ovunque, tranne che di fronte alle ville e dai palazzi torinesi della fauna che in vacanza frequenta Capalbio e Courmayeur. Si può urinare e defecare per strada con la massima libertà, purché non in collina o alla Crocetta, per non infastidire la vista e l’olfatto dei pupi del Sistema Torino. Gli altri, gli appartenenti al popolo bue, la smettano di arricciare il naso perché non se lo possono permettere. E non si lamentino in periferia, perché la folla dei senza tetto preferisce il centro storico. Guai a ricordare che già il Ducato di Savoia aveva istituito i Dépôt de Mendicité per accogliere poveri e mendicanti senza abitazione. E che erano stati riconfermati anche durante il periodo napoleonico. Così si limita la libertà personale! Si nasconde il problema invece di risolverlo! Tutto vero. Anche se, con le limitazioni imposte dal Green Pass, il concetto di libertà individuale è stato ampiamente limitato per i sudditi “normali”. Quanto poi alla soluzione del problema, la proliferazione dei senza tetto accampati sotto i portici dimostra che si è aggravato invece di ridursi. E la gauche tanto tollerante nei confronti di chi crea disagio in altri quartieri, non ha una sola idea sul modo di affrontare l’emergenza che diventerà sempre più grave con l’arrivo dei mesi più freddi.

* Direttore di Electomagazine

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