L’indagine congiunturale trimestrale, realizzata a settembre da Confindustria Piemonte e dall’Unione Industriali di Torino, conferma la forza della ripresa avviata nei mesi scorsi. La maggior parte delle imprese si attende un trimestre positivo, con produzione, ordini e occupazione in crescita, impianti più vicini al pieno utilizzo e investimenti robusti. Tutti gli indicatori si mantengono sui livelli positivi di giugno o segnano piccoli miglioramenti, registrando un ulteriore progresso, sia nel manifatturiero che nel terziario. Le oltre 1.200 imprese del campione si attendono, per i prossimi mesi, una crescita di attività e ordini: i saldi complessivi riferiti a produzione e ordinativi migliorano di 2 punti percentuali, dopo i 10 punti guadagnati a giugno. Restano favorevoli le prospettive dell’export. Diminuisce ulteriormente il ricorso alla Cig, ormai ritornato su livelli fisiologici; la quota di imprese che hanno in programma investimenti significativi rimane attestata intorno al 30%. In ulteriore aumento il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Indicazioni positive, sia pure con sfumature diverse, vengono sia dalle imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) che da quelle più piccole (sotto i 50 addetti). Nel manifatturiero, il 30,8% delle imprese prevede un aumento della produzione, contro il 10,0% che si attende una diminuzione. Il saldo (pari a +20,8 punti percentuali) migliora di 3 punti rispetto a giugno. Analoghe le previsioni sugli ordinativi: il 31,8% si attende un aumento, il 11% una riduzione. Prosegue la crescita dell’export: il saldo sale a +12,3 punti da +11,1 di giugno. Sale di oltre un punto il tasso di utilizzo degli impianti (76,1%), vicino al pieno utilizzo. Si rafforzano lievemente gli investimenti: la percentuale di aziende con programmi di spesa di un certo impegno aumenta di oltre un punto (31,5%), riportandosi sui livelli del 2018. Cala di oltre 3 punti il ricorso alla Cig (13,9%), che ritorna ai valori pre-crisi. Le attese sono positive in tutti i settori, con poche variazioni dei principali indicatori rispetto allo scorso trimestre. Una certa discontinuità è riferibile al comparto tessile-abbigliamento, che consolida i progressi registrati lo scorso trimestre dopo un lungo periodo di crisi. Bene anche la metalmeccanica, dove prevalgono attese di crescita di produzione e ordini anche negli ultimi mesi dell’anno. A livello territoriale, le previsioni si mantengono positive in tutte le aree, con lievi dissonanze nel valore dei saldi ottimisti-pessimisti. Un sensibile miglioramento degli indicatori è riferibile a Biella (+14 punti rispetto a giugno), grazie al rilancio del comparto tessile. Indicatori superiori alla media si registrano ad Asti, Cuneo, Novara e Verbania; al contrario, sono lievemente inferiori ad Alessandria, Canavese, Torino e Vercelli. Nei servizi il clima di fiducia rimane favorevole, con indicatori in linea con quelli osservati a giugno. Il saldo relativo ai livelli di attività è praticamente identico a quello di giugno (+22,4%). Il 29,1% delle aziende si attende un aumento dei livelli di attività, solo il 6,7% una riduzione. Indicazioni analoghe riguardano gli ordinativi. Stabili gli investimenti: il 22,3% delle imprese ha in programma investimenti rilevanti. Diminuisce il ricorso alla Cig: 9,9% dal 12,4% di giugno. Nel comparto ICT si registra un lieve miglioramento del clima di aspettative, mentre nell’aggregato degli altri comparti le attese si raffreddano lievemente. Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali di Torino, ha commentato: “La nostra indagine conferma che anche a livello locale la ripresa ha basi solide, ma dobbiamo comunque restare con i piedi per terra. Resta necessario e urgente un piano industriale che tenga conto dell’impatto che l’evoluzione del mercato europeo dell’auto, con la transizione energetica, avrà sulla nostra supply chain. Al pari delle riforme necessarie, auspichiamo che le importanti risorse del PNRR non vengano disperse, ma possano contribuire ad affiancare e rafforzare la spesa delle imprese per l’innovazione e la crescita. Occorre puntare con decisione su pochi grandi assi strategici: penso alla mobilità sostenibile, all’aerospazio o ai centri di competenza sulle nuove tecnologie. La nostra città si trova oggi alla vigilia di una grande svolta. La prossima Amministrazione dovrà affrontare la sfida più importante: favorire la creazione di lavoro da parte delle imprese, ponendo le basi per ricominciare a crescere”. A sua volta, Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, ha detto: “La fine dell'anno si prospetta in ulteriore crescita per le imprese di tutta la regione. Questo consente di guardare al 2022 con fiducia, già entro giugno potremmo aver recuperato gli effetti della pandemia. Le aspettative in crescita su export e occupazione certificano la bontà degli investimenti fatti negli ultimi anni, che determineranno la qualità e il successo dei nostri prodotti. Con lo stesso spirito va affrontata la transizione economica che ci aspetta. L'aumento dei prezzi di energia e materie prime sono solo avvisaglie di una trasformazione storica. L'utilizzo delle risorse europee in arrivo nei prossimi anni dovrà incidere in questo processo e, grazie all'azione di supporto del Governo e della Regione, il sistema manifatturiero piemontese farà la sua parte”.
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