E’ appena uscito, edito dal Centro Studi Piemontesi”, il volume “Faustina Roero di Cortanze. A vent’anni ero bella. Diario di una Dama di corte. 17 ottobre 1817 – 16 ottobre 1871”. Traduzione e introduzione di Maria Teresa Reineri; Ricerche e note di Maria Teresa Reineri e Cristina Corlando.
Torino, 11 ottobre 1817. Il principe di Carignano ha fatto oggi la sua entrata con la principessa. Erano belli come la speranza …Nel primo giorno di servizio a corte, la marchesa Faustina Roero di Cortanze (1798-1872) trabocca di fiducia nel futuro: diciannovenne, sposa e già madre di due bambini, neri i capelli a boccoli, roseo l’incarnato in cui risplendono gli occhi vivaci e il lieve sorriso. Il manto da cerimonia lascia intravedere l’abito di velluto rosso con cui incede nelle sale auliche di Palazzo Carignano e di Racconigi. L’attende un compito difficile: accompagnare come dama d’onore la giovanissima e inesperta principessa Maria Teresa di Toscana nella nuova vita di sposa. Faustina è conscia della responsabilità e della delicatezza del ruolo: I principi vogliono qualche volta dimenticare il loro rango, ma esigono che gli altri se ne ricordino sempre. È bella intelligente colta spiritosa. Ne fanno fede personaggi di gran nome che, incontrandola a Palazzo Reale o nei salotti della nobiltà, ne ricercano la compagnia: Metternich e Champollion, Lamartine e Balzac, i viceré di Milano, Neipperg e la duchessa di Parma sono del numero. È felice? Le pagine brillanti del diario annotano le gelosie fra i cortigiani che si contendono le sue grazie e, soprattutto, le scaramucce verbali con Carlo Alberto. Nel 1831 accetterà una carica nuova, dama d’onore addetta alle beneficenze, pur di mantenere intatti i rapporti con la regina senza dover competere con la favorita del re. Il diario (1817-1871) abbraccia cinquant’anni di vicende personali e politiche (dalla restaurazione post napoleonica alla nascita del regno d’Italia), ma è lungi dall’essere un succinto riassunto storico: la dedizione appassionata per Maria Teresa, regina succube e infelice, la delusione nei riguardi di Carlo Alberto re, gli intrighi di corte, i pochi amici sinceri e, soprattutto, gli amari insuccessi dei figli danno vita a un affresco singolare ed emozionante, forse unico, nel panorama letterario dell’epoca. Faustina ci conduce anche in giro per l’Europa, in Svizzera e in Francia particolarmente. L’interpretazione perspicace degli avvenimenti piemontesi ed europei cui assiste, pur dall’esilio volontario di Nizza, ha l’amara riflessione che l’intelligenza delle donne è un potere in Francia, una disgrazia al di qua delle Alpi.