Vento in poppa per l'alimentare Made in Italy, che chiuderà il 2021 con un valore delle esportazioni stimato in 50 miliardi di euro - nuovo record storico - sulla base anche dei risultati conseguito nella prima parte dell'anno (+11,2%). Tra i principali clienti dell'italian food, dall'inizio di gennaio alla fine di giugno, spiccano gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto ma registrano l’incremento maggiore delle importazioni con un balzo del 18,4%. Così, gli Usa sono preceduti unicamente dalla Germania, che, comunque ha ancora aumentato del 6,8% gli acquisti di nostri prodotti agro-alimentari.
Un incremento analogo (6,7%) è stato evidenziato dalla Francia, che si colloca al terzo posto per l'import di cibo dal Bel Paese, mentre al quarto figura la Gran Bretagna, dove a causa della Brexit e dei conseguenti rincari doganali, l'import alimentare Made in Italy è diminuito del 4,6%. In compenso, nel primo semestre, l'export agro-alimentare italiano è cresciuto del 16,5% nel mercato russo e del 57,7% in quello cinese.
Il settore agro-alimentare nazionale si sta sviluppando considerevolmente anche sul mercato interno. Lo ha segnalato la Coldiretti, evidenziando che quasi due italiani su tre (65%) in viaggio per vacanza nell’estate 2021 hanno scelto di mangiare principalmente fuori casa, in ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismi, pub o fast food e il cibo si appresta a diventare la voce principale del budget delle famiglie in vacanza, con circa 1/3 della spesa destinato ai pasti, oltre che all'acquisto di alimenti o specialità enogastronomiche.
“Con la riapertura totale della ristorazione dopo il lungo periodo di lockdown, si è assistito a un ritorno in grande stile dei consumi alimentari fuori casa. Un cambiamento importante – ha commentato la Coldiretti - dopo che la ristorazione lo scorso anno è stata tra i settori più colpiti dalla pandemia, con i consumi alimentari fuori casa scesi al minimo da almeno un decennio e con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi, che hanno dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro”.
Comunque, l’Italia è leader mondiale nella eno-gastronomia con il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316) e 526 vini Dop/Igp. Infatti, il nostro sistema solo per la “Dop Economy” ha messo a segno un valore della produzione di 16,9 miliardi di euro e un export da 9,5 miliardi di euro, con il contributo di oltre 180.000 operatori. “Un patrimonio, però. messo a rischio dall’epidemia di falsi e tarocchi, che – secondo la Coldiretti – si stima ormai in oltre 100 miliardi di euro. Il pericolo è il cosiddetto italian sounding, la pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo del nostro Paese”.
L'agro-alimentare italiano – dai campi alla tavola - vale 538 miliardi di euro e milioni di posti di lavoro. Non solo: “Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura e una tradizione che è rimasta viva nel tempo e esprime al meglio la realtà di ogni territorio” ha ricordato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandin, sottolineando “la necessità di valorizzare questo patrimonio anche per aumentare la spinta propulsiva del Made in Italy sui mercati esteri e di salvare questa ricchezza che non ha solo un valore economico ma, fra l'altro, garantisce la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate del nostro Paese”.