Notizie | 24 giugno 2021, 17:30

Studio su alta formazione e imprese nel Cuneese

Studio su alta formazione e imprese nel Cuneese

È stato presentato il Quaderno 41 della Fondazione Crc dal titolo “Alta formazione e imprese. Per un ecosistema dell’innovazione in provincia di Cuneo”. Lo studio, promosso dal Centro Studi e Innovazione della Fondazione Crc, è stato svolto in collaborazione con Fondazione Adapt tra il 2019 e il 2020 e presenta una lettura aggiornata dei rapporti esistenti tra gli enti formativi locali più avanzati e le imprese. In particolare, la chiave di lettura usata è quella dell’ecosistema territoriale della formazione e dell’innovazione, ossia quel complesso sistema di relazioni fra aziende da una parte e università, politecnici, Its, competence center, poli di innovazione dall’altra, per costruire insieme i percorsi formativi che servono al tessuto produttivo e dotare il territorio del capitale umano necessario a generare continua innovazione.

La ricerca propone una serie di evidenze utili al dibattito e alla progettazione futura dei corsi di alta formazione. Primo, la provincia di Cuneo dimostra performance migliori della media regionale e nazionale in termini sia di tasso di occupazione giovanile (54,3% del totale, contro il 46,4% della popolazione piemontese e il 39,1% nazionale) sia di tasso di disoccupazione e inattività giovanile. Secondo, il Cuneese presenta un numero di start up innovative inferiore solo a quello della provincia di Torino e, più in generale, vive un momento di forte espansione di realtà produttive protagoniste di innovazione, testimoniato dalla migliore crescita regionale di imprese innovative. Terzo, nel settore agroalimentare, è fortemente consolidata l’alleanza tra mondo formativo e mondo produttivo: l’Università di Scienze Gastronomiche, l’Università di Torino e l’ITS Agroalimentare, infatti, propongono un’offerta di corsi di alta formazione strettamente legata alle necessità delle imprese locali. Non solo: sono presenti anche numerosi programmi di ricerca (compreso un dottorato) con un forte indirizzo applicativo, non di base, dedicati alla generazione di nuovi sistemi di conservazione, di distribuzione dei prodotti e alla sostenibilità dei processi.

Quarto, il 38% delle imprese rileva un disallineamento tra le competenze richieste per l’esecuzione della mansione e quelle offerte dai candidati in fase di assunzione, percentuale che aumenta per le soft skill (le competenze comportamentali e di interazione con l’ambiente di lavoro). Questo dato si rivela leggermente meno critico se si tiene in conto che le imprese sostengono che molte delle competenze necessarie sono acquisibili solo sul posto di lavoro.

Quinto, le collaborazioni tra enti formativi e imprese in provincia di Cuneo sono ancora a spot, ossia legate a necessità di breve periodo dell’impresa, mentre sarebbe più utile avere una partnership strutturata e di più ampio respiro, elemento essenziale di un ecosistema della formazione.

Il lavoro si conclude con alcuni suggerimenti per potenziare e favorire la collaborazione tra imprese e sistema dell’alta formazione. Tra queste, la creazione di un Osservatorio Territoriale delle Competenze, che serva non solo alla soluzione del mismatch tra domanda e offerta, ma soprattutto ad anticipare le tendenze future della domanda di competenze. Infine, un’Alleanza dell’apprendistato, ossia una forte azione di orientamento allo strumento dell’apprendistato, partendo da quello di primo livello sino a quello di alta formazione. L’utilizzo virtuoso di questo strumento potrà infatti favorire percorsi professionali consapevoli e aderenti alla realtà produttiva locale, così come aiuterà a contenere, se non ridurre, i fenomeni di dispersione scolastica e emigrazione formativa che la provincia di Cuneo dimostra in alcuni settori.

Ezio Raviola, vice presidente della Fondazione Crc, fra l'altro, ha detto: “La Fondazione ribadisce il proprio impegno su competenze e innovazione, assi strategici al centro di una delle tre sfide individuate dal Piano Pluriennale 2021-24, sostenendo gli insediamenti locali degli enti di alta formazione e offrendo un contributo di approfondimento e analisi attraverso le ricerche promosse dal Centro Studi”.

“Nell’economia della conoscenza, il capitale umano costituisce un fattore strategico essenziale per la competitività delle imprese. La strutturazione dei percorsi di alta formazione, in particolare, non può prescindere dai nuovi saperi generati dalla digital economy, che contamineranno tutte le professioni. Abbattere i muri tra giovani e lavoro deve diventare la priorità nell’agenda del Paese e, di riflesso, della nostra provincia e delle nostre imprese. Confindustria Cuneo ha aggiunto il presidente Mauro Gola - è in prima linea per ribadirlo con forza e offrire il suo contributo di visione, proposte, operatività”.

Ti potrebbero interessare anche: