| 10 giugno 2021, 08:00

Chi snobba quel tesoro torinese che è Superga

Chi snobba quel tesoro torinese che è Superga

di Francesco Amadelli*

Fedele al principio secondo il quale i libri non hanno scadenza, dato che il tempo è loro alleato, sono solito prelevare spesso dalla mia libreria qualche libro antico che ha mantenuto un leggero odore di muffa, recante notizie e informazioni su un avvenimento del passato. E’ il caso di questo libretto, edito nel 1885 dalla libreria Casanova in piazza Carignano a Torino, intitolato “Soperga e la sua ferrovia funicolare”, ove il nome del famoso colle sul quale sorge la Basilica è scritto con la “O” anziché la “U” come siamo soliti scrivere oggi. Il 1885 è un anno importante per la città subalpina (non più Capitale d’Italia) in quanto viene inaugurata la funicolare progettata dall’ingegner Agudio e portata a termine in soli 14 mesi. L’anno precedente si inaugurò l’Esposizione Universale, le cui tracce sono ancora visibili nel Borgo Medievale al Valentino: misera testimonianza dell’ampiezza e grandiosità di quell’evento. Lo maneggio, lo sfioro con le dita per timore di danneggiarlo, mi getto a leggerlo. Operazioni che eseguo con cautela ed estremo interesse, consapevole come gli avvenimenti legati all’edificazione della Basilica non conseguano l’interesse dei molti torinesi che ancora si chiedono cosa sia quella strana costruzione. E se il disinteresse, dei torinesi, troppo impegnati a risolvere problemi più importanti, lo releghiamo fra i peccati veniali non altrettanto facciamo con un’Amministrazione Comunale totalmente sorda e insensibile al capolavoro barocco che ci guarda da lassù per merito dell’architetto Juvarra. Il linguaggio, desueto per le parole e le espressioni cariche di fascino, ci fa sprofondare a quel fine ‘800 considerato ormai era geologica scomparsa. Grave errore pensare non ci sia un legame con quei lontani tempi. Apprendiamo così come, per raggiungere Borgo Po (oggi zona Sassi) e salire al colle in funicolare, ci si servisse di un “tramway” in partenza da piazza Castello lungo la via di Po, attraversando piazza Vittorio Emanuele I (ora più comunemente piazza Vittorio) quindi il Ponte di Pietra, iniziato nel 1810 sotto la dominazione di Napoleone e quindi il Tempio della Gran Madre. Scopriamo che di fianco alla chiesa della Madonna del Pilone sorgeva il Molino delle Catene. La funicolare progettata da Agudio aspettava i turisti e li portava, con un complesso e avanzatissimo per l’epoca, sistema di cavi e pulegge mossi da motori a vapore, fino alla vetta. Estrarre le notizie da un vecchio libro è come aprire uno scrigno zeppo di tesori uno di questi riconduce, ad esempio, alle motivazioni che portarono Vittorio Amedeo I e il Principe Eugenio di Savoia a decidere l’innalzamento della Basilica in caso di vittoria sui francesi mentre, inginocchiati di fronte alla piccola cappella presente da oltre un secolo su quell’altura, facevano voto alla Madonna. Ora, appresa la notizia dell’imminente chiusura della Basilica di Superga, ci chiediamo quanto siano veritiere le ragioni di tale scelta. La gestione del sacro luogo è affidata alla Chiesa che si giustifica dicendo che la mancanza di vocazioni obbliga a chiudere. La giustificazione è pretestuosa e non fa certo onore alla Diocesi di Torino alla quale ci permettiamo di rispondere che all’epoca della sciagura del Grande Torino era presente in Basilica un unico sacerdote, quel Don Tancredi Ricca che fu Rettore per parecchi anni e assistette per primo al dramma, richiamato dall’enorme boato generato dallo schianto dell’aereo. La proprietà invece è del Demanio, che ci permettiamo di definire il leviatano dagli oscuri contorni con il quale è impossibile dialogare. Infine il Comune di Torino, troppo impegnato a dirimere beghe e combutte di partito, per sperare che i componenti se ne occupino (ammesso che sappiano che stiamo trattando del secondo simbolo della città dopo la Mole Antonelliana). Il libro ricco di illustrazioni e stampe dell’epoca si dimostra una vera miniera di informazioni. Spiace constatare come il nome Soperga o Superga dal 1949 sia legato soltanto alla tragedia del Grande Torino, cioè a un dramma che tanto colpì l’opinione pubblica, in caso contrario verrebbe relegato in una mera curiosità storica di scarsa rilevanza. Amministrazione Comunale, se ci sei batti un colpo!

* Scrittore

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