Notizie | 11 maggio 2021, 15:56

Il fatturato del manifatturiero oltre i mille miliardi

Intesa Sanpaolo ha presentato, assieme a Prometeia, il rapporto Analisi dei Settori Industriali, dal quale emerge, innanzi tutto, che il manifatturiero italiano archivia il 2020 con un calo inferiore alle attese (-9.3% la flessione del fatturato a prezzi costanti)

Il fatturato del manifatturiero oltre i mille miliardi

Intesa Sanpaolo ha presentato, assieme a Prometeia, il rapporto Analisi dei Settori Industriali, dal quale emerge, innanzi tutto, che il manifatturiero italiano archivia il 2020 con un calo inferiore alle attese (-9.3% la flessione del fatturato a prezzi costanti; mentre dopo la grande crisi finanziaria del 2009 la contrazione fu pari al 16%), grazie a forti spinte di recupero nel secondo semestre, sul fronte interno e internazionale, dove il nostro export ha mostrato migliore capacità di tenuta rispetto a Germania e Francia.

La reattività nell’agganciare la ripresa è frutto di un intenso processo di rafforzamento competitivo dell’industria italiana avviatosi nell’ultimo decennio, che, probabilmente, si intensificherà nei prossimi anni, grazie a una poderosa iniezione di fondi europei a supporto di digitalizzazione, automazione, innovazione, transizione green e nuove infrastrutture. “Tali fondi – scrivono Intesa Sanpaolo e Prometeia - potranno colmare il digital divide che il manifatturiero italiano presentava ad avvio pandemia rispetto ai concorrenti europei, in termini infrastrutturali, di competenze Ict interne alle aziende e di digitalizzazione delle fasi di vendita (e-commerce), a fronte di un buon posizionamento competitivo nelle tecnologie digitali a supporto dei processi produttivi”.

Il rimbalzo atteso nel biennio 2021-22 (+8.4 nel 2021 e +5.3 nel 2022, a prezzi costanti) e la spinta dei prezzi porteranno il fatturato manifatturiero a superare la soglia dei mille miliardi di euro e nel periodo 2023-25 i ritmi di crescita, pur rallentando, si manterranno sostenuti (+2.6% in media d’anno, a prezzi costanti).

Secondo il Rapporto, la transizione verso un’economia più digitalizzata e sostenibile offrirà maggiori opportunità per elettronica, elettrotecnica, meccanica, autoveicoli e moto, settori che registreranno tassi di crescita più dinamici della media nel quinquennio 2021-25, ma l’intera filiera manifatturiera italiana evidenzia comunque buone prospettive di rafforzamento.

Sul fronte finanziario, la ripresa dell’attività industriale, i provvedimenti a sostegno della liquidità e la maggiore solidità patrimoniale raggiunta negli ultimi anni, dovrebbero aver calmierato l’impatto della crisi sui bilanci aziendali 2020. Il calo stimato per i margini e la redditività potrà essere gradualmente riassorbito nell’orizzonte al 2025, consentendo alle imprese di disporre delle risorse finanziarie necessarie a sostenere gli intensi piani di investimento previsti.


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