Notizie - 04 maggio 2021, 19:06

La Ferrari sconfitta anche in Borsa

Seduta borsistica dominata dall'Orso quella di oggi, 4 maggio, con l'indice Ftse Mib tornato sotto la soglia emblematica dei 24.000 punti (per la precisione è sceso a 23.987, evidenziando una perdita dell'1,81% rispetto a ieri). Orso che si è accanito sulla Ferrari e poi su tutte le altre quotate che fanno capo alla famiglia Agnelli-Elkann-Nasi

La Ferrari di Leclerc

La Ferrari di Leclerc

Seduta borsistica dominata dall'Orso quella di oggi, 4 maggio, con l'indice Ftse Mib tornato sotto la soglia emblematica dei 24.000 punti (per la precisione è sceso a 23.987, evidenziando una perdita dell'1,81% rispetto a ieri). Orso che si è accanito sulla Ferrari e poi su tutte le altre quotate che fanno capo alla famiglia Agnelli-Elkann-Nasi. L'azione Ferrari è quella che ha subito il peggior ribasso non soltanto tra le blue chip ma di tutta Piazza Affari. Infatti, ha chiuso le negoziazioni a 168,05 euro, l'8,02% in meno rispetto a ieri. Quanto alle altre della scuderia guidata da John Elkann, Cnh Industrial ha perso il 3,01% (12,25 euro l'ultimo prezzo), Exor il 2,81 (67,86 euro), la Juventus l'1,71% (0,719 euro) e Stellantis lo 0,96% (13,888 euro). È Il ribasso della Juve appare ancora più marcato dal confronto con la Roma, la cui azione ha avuto un rialzo del 21% in seguito all'annuncio dell'ingaggio dell'allenatore portoghese Jose Mourinho.

Il calo di Cnh Industrial è stato il terzo più pesante fra le blue chip e quello di Exor il quarto. Mentre è stato il decimo quello di Diasorin, che ha finito la seduta a 137,70 euro (-2,24%). Hanno concluso in rosso anche tutte le altre quotate del Nord Ovest componenti l'indice Fste-Mib, che rappresenta le 40 principali società trattate alla Borsa di Milano. Il ribasso di Intesa Sanpaolo è stato dell'1,11% (2,308 il prezzo finale), Buzzi Unicem ha perso l'1,03% (22.11 euro) e Italgas lo 0,95% (5,448 euro).

Il risultato della Borsa di Milano, condizionato anche dai timori di un rialzo dei tassi da parte degli Usa, è stato il peggiore in Europa. In particolare, il crollo della Ferrari non si deve tanto alle delusioni che continuaro ad arrivare dalle “rosse” che gareggiano nei Gran Premi di Formula 1, ma alla reazione negativa degli investitori a quanto comunicato dalla società di Maranello, risultati e prospettive diverse da quelle attese o sperate. Risultati, nonostante tutto, positivi. Infatti, nel primo trimestre la Ferrari ha venduto 2.771 suoi “gioielli a quattro ruote” (33 più che nello stesso periodo dell'anno scorso), ha registrato ricavi netti per 1,011 miliardi (+8%), un margine operativo lordo di 376 milioni (+19%) e un utile netto di 206 milioni (+24%).

Gli investitori non si sono convinti neppure dopo le parole di John Elkann, presidente e amministratore delegato della Ferrari, il quale ha detto: “Questa forte partenza d’anno è promettente per il resto del 2021, testimonia la resilienza del nostro modello di business e lo straordinario lavoro delle donne e degli uomini della Ferrari. Guardando al futuro, ci aspettiamo che l’approccio prudenziale adottato nel 2020 e che continua nel 2021, nel modificare i nostri investimenti in risposta all'emergenza da Covid-19 posticiperà di un anno il raggiungimento della nostra guidance 2022. Tuttavia, la robustezza del nostro portafoglio ordini e i nuovi eccezionali modelli che lanceremo negli anni a venire forniscono una base solida sulla quale costruire le nostre future ambizioni.”


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