Dieci
milioni di euro messi
in campo dalla Regione Piemonte per
potenziare la ricerca nella lotta contro il Covid-19: il
bando,
articolato su due linee, una per potenziare i laboratori pubblici,
l’altra per sviluppare progetti di ricerca, aprirà
il 9 marzo e
si chiuderà il 15 giugno. Beneficiari gli organismi di ricerca
pubblici, anche in collaborazione tra loro e anche in collaborazione
con Asl, aziende ospedaliere, enti pubblici o privati, comprese le
strutture sanitarie private accreditate e imprese. Il bando è a
sportello e le domande verranno valutate in base all’ordine
cronologico di presentazione.
Potranno essere ammessi al bando, per entrambe le linee, progetti che prevedano una rapida realizzazione, visto il carattere emergenziale della misura e investimenti compresi tra 300mila euro e un milione di euro, per i quali sono previsti contributi, a fondo perduto, fino al 75% delle spese ammissibili, per il potenziamento dei laboratori pubblici e fino all’80% per la ricerca.
I progetti potrebbero spaziare, per esempio, dallo sviluppo di dispositivi e protocolli per prevenire focolai epidemici tra pazienti e tra operatori sanitari o per mettere a punto kit diagnostici da sottoporre a validazione o, ancora, farmaci e terapie innovative fino alla realizzazione di sistemi informatici e tecnologie per la gestione, la cura e il monitoraggio delle persone in ospedale, a casa, sul luogo di lavoro, a scuola ma anche in quegli ambienti dove si creano le condizioni per la socializzazione.
L’assessore regionale alla Ricerca applicata, Matteo Marnati, ha detto: “ Questi fondi serviranno per strutturare la rete di ricerca piemontese e avere un ritorno immediato nell’applicazione delle scoperte contro il Covid”.
Potranno essere ammessi al bando, per entrambe le linee, progetti che prevedano una rapida realizzazione, visto il carattere emergenziale della misura e investimenti compresi tra 300mila euro e un milione di euro, per i quali sono previsti contributi, a fondo perduto, fino al 75% delle spese ammissibili, per il potenziamento dei laboratori pubblici e fino all’80% per la ricerca.
I progetti potrebbero spaziare, per esempio, dallo sviluppo di dispositivi e protocolli per prevenire focolai epidemici tra pazienti e tra operatori sanitari o per mettere a punto kit diagnostici da sottoporre a validazione o, ancora, farmaci e terapie innovative fino alla realizzazione di sistemi informatici e tecnologie per la gestione, la cura e il monitoraggio delle persone in ospedale, a casa, sul luogo di lavoro, a scuola ma anche in quegli ambienti dove si creano le condizioni per la socializzazione.
L’assessore regionale alla Ricerca applicata, Matteo Marnati, ha detto: “ Questi fondi serviranno per strutturare la rete di ricerca piemontese e avere un ritorno immediato nell’applicazione delle scoperte contro il Covid”.