Una
torinese al vertice di un'organizzazione europea. Carola Carazzone è
stata eletta presidente di Dafne (Donors and Foundations Netwoeorks in Europe). È
la prima volta che questa carica viene ricoperta da una donna
italiana. Nata all'ombra della Mole nel 1973, Carola
Carazzone è,
dal 2014, il segretario generale di Assifero,
associazione italiana di fondazioni familiari, aziendali e
comunitarie. Dopo quindici anni di esperienza professionale in 18
Paesi, si è trasferita nel settore della filantropia, collaborando
con la società civile per la promozione e la tutela dei diritti
umani, livello nazionale e internazionale. È avvocato italiano
specializzato in diritti umani presso l'Istituto Internazionale dei
Diritti Umani René Cassin di Strasburgo. È anche membro del
consiglio di amministrazione di Ariadne, la rete europea di
finanziatori per il cambiamento sociale e i diritti umani, del gruppo
di riflessione degli esperti dell'European Community Foundations
Initiative, del comitato editoriale di Alliance Magazine e di Ashoka
Italy's Comitato consultivo.
Quanto a Dafne, riunisce 30 associazioni nazionali di 28 Paesi europei, che rappresentano oltre 10.000 fondazioni di pubblica utilità, grandi e piccole, che vogliono fare la differenza. Ha creato un'alleanza per la collaborazione tra le reti filantropiche in Europa per affrontare le grandi questioni filantropiche del nostro tempo in modo coordinato ed efficace. Crede che un settore filantropico indipendente e coraggioso possa essere un catalizzatore per una società giusta ed equa, dove tutti possano partecipare e prosperare e avere voce, dai più emarginati ai più privilegiati.
Quanto a Dafne, riunisce 30 associazioni nazionali di 28 Paesi europei, che rappresentano oltre 10.000 fondazioni di pubblica utilità, grandi e piccole, che vogliono fare la differenza. Ha creato un'alleanza per la collaborazione tra le reti filantropiche in Europa per affrontare le grandi questioni filantropiche del nostro tempo in modo coordinato ed efficace. Crede che un settore filantropico indipendente e coraggioso possa essere un catalizzatore per una società giusta ed equa, dove tutti possano partecipare e prosperare e avere voce, dai più emarginati ai più privilegiati.