A seguito dell’esito positivo
dell’Opas di Intesa Sanpaolo (Isp), nel terzo trimestre Ubi Banca
ha proceduto all’impairment totale del suo goodwill (-1,414
miliardi di euro) e alla contabilizzazione della perdita stimata
sulla cessione di oltre 500 sportelli a Bper (-944,9 milioni).
Conseguentemente, per il periodo, ha registrato una perdita di 2,315
miliardi (rispetto a un utile di 90,7 milioni nel secondo trimestre)
portando la perdita dei primi nove mesi a 2,131 milioni (rispetto a
un utile di 195 milioni nello stesso periodo 2019).
Però, al netto delle poste non ricorrenti, la gestione ordinaria di Ubi Banca, ora al 100% di Intesa Sanpaolo, ha fatto registrare nei primi nove mesi un utile netto di 197,5 milioni, in riduzione rispetto ai 247,4 dell’analogo periodo del 2019 a motivo di maggiori contributi sistemici (20 milioni netti), degli oneri relativi all’Opas di ISP e alla pandemia (complessivamente 46 milioni netti). Escludendo tali maggiori costi, l’utile di periodo normalizzato risulterebbe superiore a quello del 2019.
Però, al netto delle poste non ricorrenti, la gestione ordinaria di Ubi Banca, ora al 100% di Intesa Sanpaolo, ha fatto registrare nei primi nove mesi un utile netto di 197,5 milioni, in riduzione rispetto ai 247,4 dell’analogo periodo del 2019 a motivo di maggiori contributi sistemici (20 milioni netti), degli oneri relativi all’Opas di ISP e alla pandemia (complessivamente 46 milioni netti). Escludendo tali maggiori costi, l’utile di periodo normalizzato risulterebbe superiore a quello del 2019.