È
entrato in vigore, il 15 novembre, l’obbligo
di indicare in etichetta l’origine di salumi, prosciutti e gli
altri preparati (hamburger, arrosti e salsicce fresche) che impiegano
come ingrediente la carne suina. Si
applicherà, in via sperimentale, fino al 31 dicembre 2021. In
etichetta devono essere indicati i Paesi di nascita, allevamento e
macellazione dei capi e
solo quando tutte le tre fasi sono avvenute nel nostro Paese si può
apporre l’indicazione di prodotti “100% italiano”, informa
Confagricoltura, la quale fa rilevare che in Piemonte sono attivi
2.750
allevamenti suinicoli,
per un totale di circa
1.290.000 capi:
la provincia che conta il maggior numero di animali è quella di
Cuneo,
con circa
913.000 suini allevati in 844 stalle.
“Si tratta di un doveroso atto di chiarezza nei confronti del consumatore – ha commentato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – ed è anche un valore aggiunto per il settore agroalimentare. I consumatori d’ora in poi potranno scegliere in modo informato e consapevole, privilegiando, se lo riterranno, i prodotti a base di carne suina totalmente made in Italy, premiando così il gioco di squadra delle nostre filiere”.
Le disposizioni del decreto non si applicano ai prodotti Dop, Igp, Stg e a quelli protetti in virtù di accordi internazionali. “In ogni caso auspichiamo, nell’ottica della piena trasparenza e della corretta informazione al consumatore - ha aggiunto Allasia - che venga eliminata l’esenzione attualmente prevista per le denominazioni d’origine e invitiamo tutti gli operatori delle filiere interessate a una piena valorizzazione delle materie prime nazionali”. In Italia il consumo di carne suina è di 38 chili pro-capite.
“Si tratta di un doveroso atto di chiarezza nei confronti del consumatore – ha commentato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – ed è anche un valore aggiunto per il settore agroalimentare. I consumatori d’ora in poi potranno scegliere in modo informato e consapevole, privilegiando, se lo riterranno, i prodotti a base di carne suina totalmente made in Italy, premiando così il gioco di squadra delle nostre filiere”.
Le disposizioni del decreto non si applicano ai prodotti Dop, Igp, Stg e a quelli protetti in virtù di accordi internazionali. “In ogni caso auspichiamo, nell’ottica della piena trasparenza e della corretta informazione al consumatore - ha aggiunto Allasia - che venga eliminata l’esenzione attualmente prevista per le denominazioni d’origine e invitiamo tutti gli operatori delle filiere interessate a una piena valorizzazione delle materie prime nazionali”. In Italia il consumo di carne suina è di 38 chili pro-capite.