Con
il test di Medicina
Veterinaria, al Lingotto
di Torino, è
iniziato oggi, 1 settembre, il calendario di prove per accedere ai
corsi a numero programmato dell’Università
di Torino. Si
tratta di un giorno importante, perché formalmente l’Università
riapre agli studenti, dopo mesi di lockdown a causa dell’emergenza
Coronavirus. Saranno
circa 15 mila i candidati che, in piena sicurezza, svolgeranno i test
d'ingresso nei prossimi giorni al Lingotto Fiere:
misurazione della temperatura, mascherine e banchi distanziati. “Test
con migliaia di studenti rendono necessari requisiti di sicurezza di
alto livello. Abbiamo trovato in Lingotto Fiere un partner
eccezionale, le prove si svolgono in una location che garantisce
condizioni di sicurezza, evitando assembramenti, e anche di serenità.
Il primo banco di prova è andato bene”,
ha dichiarato il rettore dell’Ateneo torinese, Stefano
Geuna.
Non c’è stato un effetto Covid sulle iscrizioni. Questi sono alcuni numeri sugli iscritti in linea con gli anni precedenti: 700 candidati per i 120 posti del corso di laurea in Medicina Veterinaria, 2.600 per i 490 posti in Medicina Chirurgia, 3.800 per i 1.200 posti delle Professioni sanitarie, ovvero venti corsi di laurea su più sedi. “Rispetto all'anno scorso i numeri non sono cambiati – ha aggiunto il rettore Geuna – e questa è una buona notizia. Sarà un anno accademico in modalità mista, con lezioni dal vivo e in streaming; abbiamo, inoltre, previsto diverse forme di sostegno del diritto allo studio, su tutte l'estensione della No tax area fino a Isee minore di 20 mila euro, e-book a disposizione di studenti e voucher digitali che allegeriscono i costi per la strumentazione informatica”.
Non c’è stato un effetto Covid sulle iscrizioni. Questi sono alcuni numeri sugli iscritti in linea con gli anni precedenti: 700 candidati per i 120 posti del corso di laurea in Medicina Veterinaria, 2.600 per i 490 posti in Medicina Chirurgia, 3.800 per i 1.200 posti delle Professioni sanitarie, ovvero venti corsi di laurea su più sedi. “Rispetto all'anno scorso i numeri non sono cambiati – ha aggiunto il rettore Geuna – e questa è una buona notizia. Sarà un anno accademico in modalità mista, con lezioni dal vivo e in streaming; abbiamo, inoltre, previsto diverse forme di sostegno del diritto allo studio, su tutte l'estensione della No tax area fino a Isee minore di 20 mila euro, e-book a disposizione di studenti e voucher digitali che allegeriscono i costi per la strumentazione informatica”.