E' caratterizzato dal segno meno il primo trimestre della Gedi Gruppo Editoriale, la società appena passata sotto il controllo di Giano Holding (gruppo Exor) e guidata ora dal presidente John Elkann e dal torinese Maurizio Scanavino, amministratore delegato e direttore generale. I ricavi consolidati, pari a 129,8 milioni, hanno registrato una flessione del 10,8% rispetto al primo trimestre del 2019 (in particolare, i ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 13,5% del fatturato consolidato e quelli diffusionali, pari a 63,8 milioni, sono diminuiti del 4,9%, in un mercato che ha registrato una riduzione del 6,8% delle vendite dei quotidiani in edicola e abbonamento). I ricavi pubblicitari hanno subito un calo del 16,7%. Con riferimento ai diversi mezzi del Gruppo, nel trimestre la pubblicità su stampa è risultata in calo del 21,6% e quella sulle radio del 10,3%, mentre è stata contenuta nel 6,2% la flessione della raccolta su internet.
Sono diminuiti, però, anche i costi, inclusi gli ammortamenti, risultati così inferiori del 4,2% rispetto al primo trimestre del 2019 (i costi del personale sono stati tagliati del 3,6% e del 4,6% gli altri costi. Va peraltro evidenziato che tali riduzioni riflettono in modo ancora molto marginale gli effetti delle riorganizzazioni in corso nelle aree tipografiche, amministrative e gestionali di Gedi News Network e della capogruppo, nonché nelle strutture commerciali locali della concessionaria di pubblicità A.Manzoni&C.
Il margine operativo lordo consolidato è stato negativo per 0,3milioni (8,4 milioni nel primo trimestre 2019. Il risultato operativo consolidato è stato negativo per 67 milioni e include svalutazioni di avviamenti di testate per 58,9 milioni, effettuate a seguito delle verifiche di impairment test. Senza considerare tali svalutazioni, il risultato operativo rettificato diventa negativo per 8,1 milioni. La perdita netta consolidata è di 52,9 milioni. Al netto degli effetti di cui sopra, il risultato netto rettificato del primo trimestre 2020 è negativo per 9,9 milioni rispetto ai 2,8 milioni precedenti. L’indebitamento finanziario netto post Ifrs 16 ammonta a 100,2 milioni.
Inclusi i contratti a termine, a fine marzo 2020 l'organico era di 2.185 dipendenti, 36 in meno rispetto al 31 dicembre scorso. L’organico medio del periodo è stato inferiore del 5,3% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.