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Urbano Cairo con un giovanissimo tifoso del Torino Calcio |
Urbano Cairo, ancora
in testa in gennaio, dopo
la parentesi di dicembre quando era finito secondo, dopo tanti mesi
di primato, è sceso sull'ultimo gradino del podio, avendo ricevuto
68,99 punti, mentre ne aveva avuto 73,84 in gennaio e 71,40 il mese
precedente. Urbano Cairo, alessandrino-Milanese, paga il crollo del
Toro e l'andamento non positivo delle società quotate in Borsa: la
Cairo Communication e la controllata Rcs MediaGroup, che edita anche
il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Cairo è
proprietario, fra l'altro, della tv La7.
Davanti a Cairo, nella classifica di
febbraio, si sono piazzati Francesco Starace, amministratore delegato
dell'Enel, con 74,12 punti, che valgono la medaglia d'oro e, appunto
John Elkann, medaglia d'argento con 69,22 punti. Il presidente
e amministratore delegato di Exor, oltre che numero uno della
famiglia Agnelli-Elkann-Nasi (è presidente della super holding
Giovanni Agnelli & C, nonché di Fca e Ferrari), era terzo in
gennaio con 68,76 punti, mentre ne
aveva 66,19 in dicembre.
John Elkann gode del maxi e clamoroso
accordo per la fusione Fca-Psa (Peugeot, Citroen, Ds e Opel-Vauhall)
e dell'operazione Gedi, in seguito alla quale Exor rileverà dalla
Cir-Cofide della Fratelli De Benedetti il controllo del gruppo
editoriale formato da Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX,
l'Espresso, 13 quotidiani locali, tre radio e la società di
pubblicità Manzoni.
In febbraio è
rimasto sesto Carlo Messina, l'amministratore delegato e
direttore generale di Intesa Sanpaolo, il colosso finanziario
italiano che ha come maggiore azionista singolo la torinese Compagnia
di San Paolo, presieduta da Francesco Profumo. Carlo Messina,
infatti, ha mantenuto la posizione nonostante l'aumento a 62,42 punti
dai 59,67 di gennaio (ne aveva ottenuti 59,16 a dicembre). Questo
perché non ha ancora beneficiato dell'ops nei confronti di Ubi
Banca, che se andrà a buon fine verrà incorporata in Intesa
Sanpaolo. Messina è stato preceduto anche da Matteo Del Fante (Poste
Italiane) e Claudio Descalzi (Eni), rispettivamente quinto e quarto.
In diciannovesima posizione è risalita
Catia Bastioli, alla quale sono stati attribuiti 54,20 punti.
Presidente di Terna e amministratore delegato di Novamont. La
novarese Catia Bastioli era risultata 24.ma con 52,54 punti in
gennaio e 21.ma a dicembre con 51,32 punti.
L'affare
Fiat Chrysler Automobiles-Peugeot e il miglioramento delle vendite
del gruppo anche in Europa ha consentito a Mike Manley,
l'amministratore delegato di Fca, di guadagnare cinque posizioni,
diventando 23.mo con 51,96 punti mentre in gennaio era 28.mo con 52,5
punti. In dicembre era risultato 27.mo con 50,65 punti.
E'
avanzato, ma di due posizioni, anche Andrea Agnelli,
presidente della Juventus, salito al 29.mo con 51,96 punti, dal 31.mo
di gennaio (51,07 punti). Però, era 21.mo a dicembre con 51,44
punti. La Juventus non brilla né sui campi di gioco né in Borsa,
dove le prestazioni sportive e gli ultimi risultati di bilancio non
sono state apprezzate dagli investitori.
Al 37.mo posto si è piazzato il
genovese Alessandro Profumo, presidente di Leonardo, colosso
pubblico con diverse attività in Piemonte e Liguria. Già presidente
di Unicredit e di Monte dei Paschi, Profumo ha avuto in febbraio
49,62 punti. In gennaio Profumo era 38.mo con 48,73 punti.
Il mese scorso ha guadagnato tre
posizioni la torinese Elisabetta Ripa, amministratore delegato
e direttore generale di Open Fiber, la società dell'Enel e della
Cassa Depositi e Prestiti (50% del capitale ciascuna), costituita con
l'obiettivo di realizzare l'installazione, la fornitura e la gestione
di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra
ottica in tutta la Penisola.
Elisabetta Ripa, infatti, è risultata
43.ma con 47,79 punti mentre era 46.ma in gennaio con 47,25 punti,
42.ma con 47,18 punti a dicembre. Elisabetta Ripa, fra
l'altro è consigliere di amministrazione della quotata novarese
Autogrill.
Gian Maria
Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, in febbraio si è
piazzato 47.mo con 46,75 punti, mentre a a gennaio era finito 48.mo
con 45,93 punti e 55.mo in dicembre. La scalata è conseguente
soprattutto ai brillanti risultati del bilancio 2019 di Intesa
Sanpaolo e ai suoi crescenti riconoscimenti, anche internazionali.
Il riservatissimo
Giovanni Ferrero, nato a Farigliano nel 1964, numero uno del
colosso dolciario nato ad Alba, che in gennaio è entrato, per la
prima volta, nella classifica relativa alla reputazione web dei cento
top manager attivi in Italia collocandosi al 49.mo posto, con 45,93
punti; in febbraio è risultato 58.mo con 44,81 punti.
Gabriele
Galateri di Genola, presidente delle Generali, tra i maggiori
gruppi assicurativi al mondo, è rimasto 63.mo (43,80 punti), come lo
era a gennaio, con 43,46 punti, mentre era 60.mo con 43,76 punti a
dicembre.
Un altro cuneese,
Oscar Farinetti, che in gennaio aveva guadagnato addirittura
14 posizioni, diventando 54.mo con 44,82 punti, altrettante ne ha
perse in febbraio, terminando 68.mo. Con 43,24 punti. Fondatore di
Eataly, la catena eno-gastronomica nazionale diffusa in tutto il
mondo, Oscar Farinetti è entrato per la prima volta fra i top cento
in agosto, quando si era piazzato 69.mo con 42,13 punti (a dicembre
era 63.mo a dicembre con 44,03).
Due top manager
importanti per il Nord Ovest, anche se non vi sono nati, sono Luca
Bettone e Victor Massiah, Classe 1963, originario di Rovigo, Luca
Bettonte è l'amministratore delegato della genovese Erg, una
stella di Piazza Affari. In febbraio, Bettonte è risultato 77.mo con
40,40 punti, come lo era il mese prima con 40,23 punti; mentre tre
posti dopo si trova Victor Massiah, il direttore generale di
Ubi Banca, oggetto delle mire di Intesa Sanpaolo. Ubi Banca ha come
maggiore azionista singolo la Fondazione Crc di Cuneo, che si oppone
all'operazione promossa da Carlo Messina. A Vicor Massiah sono stati
attribuiti 39,96 punti.
Rodolfo De
Benedetti, primogenito di Carlo e presidente di Cir, la holding
dei tre fratelli alla quale fanno capo anche Sogefi e, finora,
Gedi-Gruppo Editoriale, nella graduatoria del mese scorso figura
83.mo con 38,64 punti mentre era 80.mo con 39,91 punti a gennaio e
75.mo con 40,06 punti a dicembre. Rodolfo De Benedetti, con i due
fratelli, è stato contestato dal padre Carlo, per la gestione della
Gedi, che, comunque, ha respinto la proposta di acquisto
dell'Ingegnere, al quale è stato preferita la Exor di John Elkann.
La classifica di
febbraio, come già quella di gennaio, non comprende Lapo
Civiletti, amministratore delegato della Ferrero, al quale, in
dicembre erano attribuiti 36,85 punti, che gli erano valsi la
posizione numero 84. Lapo Civiletti resta in seconda fila rispetto al
presidente Giovanni Ferrero, l'erede dell'indimenticabile Michele.
Per quanto
riguarda altri due top manager che fanno riferimento alla Liguria, la
graduatoria mostra Enrico Preziosi, presidente del Genoa,
97.mo con 32,76 punti (era 94.mo con 33,86 punti in gennaio) e
Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, 99.mo con 29,95,
mentre era ultimo, cioè 100.mo, con 29,95 punti, in gennaio.
Top Manager Reputation valuta le prime
cento figure apicali delle imprese attive nel nostro Paese
distinguendo la reputazione, istantanea e storica, derivante
dall'immagine percepita, dalla presenza digitale e, fra l'altro,
dall'impatto reputazionale dalla semplice notorietà.