Per il Piemonte la stima attuale
prevede la perdita dello 0,6% di Pil, mentre per la Liguria e la
Valle d'Aosta è atteso un calo dello 0,7%.
Le Camere di commercio italiane sono
pronte a fare la loro parte per sostenere imprese e territori.
L’Unioncamere ha appena costituito una “task force” composta da
presidenti di Camere di commercio di diverse aree del Paese, che
dovrà monitorare la situazione, individuare le misure più idonee e,
al più presto, mettere in campo le azioni più urgenti per sostenere
le imprese dei settori più colpiti.
Nei soli undici comuni della zona
Rossa, secondo lo studio, il perdurare delle attuali limitazioni fino
alla fine del mese di marzo provocherebbe la perdita di fatturato
pari a 238 milioni di euro di fatturato e il calo di valore aggiunto
per 140 milioni.
Nel caso in cui, invece, l’emergenza
sanitaria dovesse proseguire, nella portata attuale, fino a fine
giugno – stima Unioncamere – gli effetti negativi sull’economia
italiana per il 2020 potrebbero salire a 37 miliardi di euro, con una
riduzione del valore aggiunto del - 2,3%. Una flessione che in
Lombardia arriverebbe al -3,9% della ricchezza prodotta a livello
regionale, in Veneto al -4,4% e in Emilia-Romagna al -4,3%.
Secondo l’analisi, il forte impatto
del diffondersi del virus sul turismo in tutte le regioni del Paese
rischia di bruciare valore aggiunto per quasi 4 miliardi (-6,3% su
base annua) per il calo delle presenze annunciato fino a fine aprile;
la perdita di valore aggiunto potrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di
euro (-12,2%) nel caso l’emergenza attuale andasse avanti ma solo
fino a giugno, salvando così le presenze attese nella stagione
estiva.
Gli effetti del Covid-19 si potrebbero
far sentire anche sulle nostre esportazioni: oltre il 10% delle
vendite italiane all’estero, infatti, è diretto proprio verso quei
Paesi che, allo stato attuale, hanno imposto maggiori restrizioni
alla circolazione delle persone.