I confronti potrebbero sorprendere se
non si considerasse, appunto, che il volume delle nuove
immatricolazioni in Valle d'Aosta si deve al fatto che in questa
regione, come nel Trentino-Alto Adige l'imposta provinciale di
trascrizione è decisamente più conveniente, per cui molte società
registrano qui le auto che comprano, per le loro flotte piuttosto che
per darle in leasing o per il noleggio. Questo spiega perché la
piccola Valle d'Aosta registri il 4,9% di tutte le immatricolazioni
in Italia, quota superiore anche alle ben più popolose Campania,
Sicilia, Puglia e non solo.
In ogni caso, le province autonome
stanno registrando un numero sempre più alto di iscrizioni ai propri
Pra: nell'intero 2019, Aosta ne ha censite 75.665 (3,9% del totale
nazionale), dopo le 59.723 dell'anno precedente (3,1%); Trento e
Bolzano insieme 66.078 nei primi due mesi di quest'anno (20,7%),
297.774 (15,5%) nel 2019 e e 292.516 (15,3%) nel 2018.
Così, le due regioni settentrionali a
statuto speciale sono le sole ad avere avuto una crescita delle nuove
immatricolazioni dall'inizio di gennaio alla fine di febbraio (+24,9%
il Trentino-Alto Adige); mentre tutte le altre hanno evidenziato cali
e tali che la media nazionale è risultata negativa del 7,2%;
complessivamente, infatti, sono state 318.959.
Venendo ai mercati reali, i dati
ministeriali mostrano che il Piemonte vale il 7,1% di quello italiano
e la Liguria l'1,7%. Nella graduatoria nazionale, comprendendo anche
il Trentino-Alto Adige, primo con la quota del 20,7% e la Valle d'Aosta, ottava, il Piemonte
figura al settimo posto, preceduto anche da Veneto ed Emilia-Romagna,
regioni entrambe con il 7,2%, Lazio (7,3%), Toscana (9,2%) e,
naturalmente, Lombardia (15,8%).