L’assessore
alla Sanità ha voluto rivendicare di aver agito con prudenza e che
il partenariato
pubblico-privato costituisce l’unico strumento possibile per
finanziare l’opera, in quanto la Regione non ha risorse per
autofinanziarsi e non ha più capacità di indebitarsi, anche se un
mutuo sarebbe più conveniente e il ricorso ai fondi Inail avrebbe
richiesto un ulteriore rinvio.
Con
il supporto della Cassa depositi e prestiti, la Regione ha ha
provveduto a rivedere il piano economico-finanziario, ottenendo un
primo risparmio
di oltre 90 milioni di
euro di interessi sui canoni di gestione, ai quali andranno
probabilmente ad aggiungersi le ottimizzazioni che deriveranno dalla
revisione del progetto, attraverso l’adattamento della struttura ai
nuovi standard di edilizia sanitaria.
Ora
la legge passerà al vaglio del Ministero per l’accoglimento
definitivo, prima dell’avvio delle procedure della gara d’appalto.
La
realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara
prevede uno stanziamento statale di 95 milioni, più 5 milioni
stanziati dalla Regione e 220 dai privati, per un totale di 320
milioni di euro.