Quello
del 2020 è stato il Sanremo dei record. Trainato
da due mattatori come Fiorello e Amadeus, il festival di quest’anno
ha battuto ogni aspettativa. Audience, età degli spettatori (sempre
più giovani), ricavi, utili: tutti
i numeri sono stati superiori alle attese della
stessa Rai, decretando un successo inappellabile e ponendo fine alle
polemiche, che, tradizionalmente, accompagnano un evento di portata
internazionale.
Lo
scrive Firstonline, l'autorevole giornale web di economia e finanza
diretto da Franco Locatelli, non soltanto ricordando i dati
dell'audience, ma facendo anche i conti relativi a entrate e uscite.
Dati separati, diversi tra loro ma legati a doppio filo.
Intanto
l’audience: nell’ultima serata ha superato il 60%, centrando il
picco più alto degli ultimi 18 anni, mentre l’audience media
settimanale ha registrato il miglior risultato dal 1992. Spinti
dall’apprezzamento degli spettatori e da una strategia che,
finalmente, si è aperta al digitale, i
ricavi pubblicitari del festival sono stati pari a 37,4 milioni di
euro,
cifra che rappresenta un aumento del 18% rispetto ai 31,3 milioni del
2019 e di quasi 10 milioni rispetto ai 27,7 milioni del 2018.
La
Rai ha venduto pubblicità a man bassa su tutti i canali possibili.
Non
solo Tv, ma anche il canale streaming Raiplay e il progetto “Tra
palco e realtà”, che, grazie ai palchi diffusi per la città di
Sanremo, ha attirato l’interesse di grandi investitori (Ferrero in
primis), portando ricavi per 2-3 milioni di euro.
I
principali introiti sono comunque arrivati dagli spot in tv. A farla
da padrone è stato il main sponsor Tim, ma sono state moltissime le
aziende che hanno fatto a gara per aggiudicarsi 30 secondi di spot da
mandare in onda nel corso delle varie serate, spendendo cifre
importanti. Quanto? “Da
un minimo di 25mila euro a un massimo di 414mila per la fascia oraria
più vista” riferisce Firstonline.
Da
tenere in considerazione, poi, che nel bilancio complessivo di
Sanremo 2020, ai ricavi pubblicitari, andranno aggiunti anche quelli
derivanti dai biglietti, con cifre certamente molto più basse, ma
che potrebbero far salire ancora un po’ il dato definitivo.
Fronte
dei costi. Per organizzare le cinque serate di Sanremo 2020, la Rai
ha speso, complessivamente, tra i 17 e i 18 milioni di euro. Tra le
principali voci di spesa figurano la convenzione con il Comune di
Sanremo (5 milioni) e i cachet di conduttori, conduttrici, cantanti
in gara e super ospiti.
A
questo punto, facendo un semplice calcolo: con spese per 17-18
milioni di euro e ricavi per 37,4 milioni di euro di ricavi, si
arriva a un utile di circa 20 milioni di euro, il più alto della
storia del Festival e,
soprattutto, impensabile fino a pochi anni fa, quando il festival non
era altro che un vuoto a perdere, un carrozzone mangia soldi che
infliggeva durissimi colpi alle casse della Rai, già piegate
dall’altissima evasione del canone.