aveva 68,26, Cairo 73,85.
La reputazione web di Urbano Cairo
è in calo: a ottobre aveva avuto 76,70 punti e in settembre
addirittura 79,38. Alessandrino-milanese, Urbano Cairo è presidente
di Rcs MediaGroup, che edita anche il Corriere della Sera, della sua
controllante Cairo Communication, proprietaria di numerose riviste
periodiche, della tv La 7 e, fra l'altro, del Torino Calcio, società
granata con una storia gloriosa e un presente altalenante.
John Elkann, dopo la grande
rimonta di novembre, il mese scorso ha mantenuto il terzo gradino del
podio, con 66,19 punti. Il presidente e amministratore delegato di
Exor, oltre che numero uno della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi (è
presidente della superholding Giovanni Agnelli & C, nonché di
Fca e Ferrari), in novembre aveva riconquistato la terza posizione,
che aveva perso il mese prima, calando al settimo. Allora aveva avuto
64,57 punti, a fronte dei 60,33 di ottobre e i 62,61 di settembre,
John Elkann è stato premiato per avere
concluso il maxi e clamoroso accordo per la fusione Fca-Psa (Peugeot,
Citroen, Ds e Opel-Vauhall) e per l'operazione Gedi, in seguito alla
quale Exor rileverà dalla Cir-Cofide della Fratelli De Benedetti il
controllo del gruppo editoriale formato da Repubblica, la Stampa, il
Secolo XIX, l'Espresso, 13 quotidiani locali, tre radio e la società
di pubblicità Manzoni.
In
dicembre ha mantenuto la posizione precedente anche Carlo
Messina, l'amministratore
delegato e direttore generale di Intesa Sanpaolo, il colosso
finanziario italiano che ha come maggiore azionista singolo la
torinese Compagnia di San Paolo, presieduta da Francesco Profumo.
Carlo Messina, infatti, è rimasto sesto con 59,16 punti, dopo che ne
aveva avuti 59,71 in novembre, 61,34 in ottobre, 57,8 in settembre e
58,48 in agosto. Messina è stato preceduto, direttamente, da Matteo
Del Fante (Poste Italiane, 60,40 punti) e Claudio Descalzi,
amministratore delegato di Eni (61,04).
L'affare
Fiat Chrysler Automobiles-Peugeot ha rilanciato anche Mike
Manley, l'amministratore
delegato di Fca, che ha guadagnato un'altra posizione, risultando in
dicembre ventisettesimo con 50,65 punti, mentre ne aveva avuti 50,36
in novembre, quando era ventottesimo, 44,23 in ottobre (era
precipitato al quarantaquattresimo posto, dal trentacinquesimo di
settembre, quando ne aveva avuti 49,20, dopo i 53,30 di agosto).
Invece
ha perso due posizioni Andrea Agnelli,
presidente della Juventus, diventato ventunesimo con 51,44 punti, a
fronte dei 53,56 di novembre, che valevano il diciannovesimo posto;
mentre era ventiseiesimo in ottobre con 51,37 punti. In settembre,
Andrea Agnelli era diciottesimo con 53,15 punti e ventesimo in agosto
con 52,97.
In
classifica è scesa anche la novarese Catia Bastioli,
presidente di Terna e amministratore delegato di Novamont. Catia
Bastioli, infatti, è risultata ventiduesima con 51,32 punti, mentre
aveva concluso novembre da diciottesima con 53,74 punti, scalando
ancora una posizione rispetto a ottobre (era diciannovesima con 52,95
punti), cinque rispetto a settembre (51,11 punti) e addirittura 14
rispetto ad agosto, quando era finita trentaduesima con 50,46 punti.
Al contrario, ha rimontato una
posizione la torinese Elisabetta Ripa, amministratore delegato
e direttore generale di Open Fiber, la società dell'Enel e della
Cassa Depositi e Prestiti (50% del capitale ciascuna), costituita con
l'obiettivo di realizzare l'installazione, la fornitura e la gestione
di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra
ottica in tutta la Penisola (il piano industriale 2018-2027 prevede
investimenti per 6,5 miliardi di euro).
Elisabetta Ripa, infatti, è risultata
quarantaduesima con 47,18 punti, mentre era al quarantatreesimo
posto, con 47,18 punti in novembre (47,23 punti in ottobre) e al
quarantacinquesimo in settembre
(47,36 punti). Però era al quarantesimo in agosto, quando aveva
ottenuto 48,34 punti.
Elisabetta Ripa,
nata nel 1965 sotto la Mole, laurea in Economia e commercio e
ulteriori studi all'Insead di Fontainbleau, fra l'altro consigliere
di amministrazione della quotata novarese Autogrill, è entrata nella
classifica di Top Manager Reputation, per la prima volta, nel mese di
febbraio 2019, quando era risultata quarantaduesima, come nel mese
scorso.
Tra i piemontesi
che figurano tra i primi cento top manager italiani per reputazione
su Internet, in dicembre, hanno migliorato il loro piazzamento,
rispetto al mese precedente, anche Gian Maria Gros-Pietro, Oscar
Farinetti e Rodolfo De Benedetti.
![]() |
Gian Maria Gros-Pietro con Carlo Messina |
Quanto al cuneese
Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, la catena enogastronomica
nazionale diffusa in tutto il mondo, entrato per la prima volta fra i
top cento in agosto, in novembre è finito dal sessantottesimo posto
di novembre (41,63 punti) è salito al sessantatreesimo con 44,03.
Rispetto a ottobre ha guadagnato nove posizioni (41,48 punti). In
agosto si era piazzato sessantanovesimo con 42,13 punti. Nato 65 anni
fa ad Alba, sposato con Gabriella Defilé, laurea honoris causa in
Economia conferitagli dall'Università di Urbino, imprenditore
innovativo e di gran successo, controlla o ha partecipazioni in
diverse aziende. Può vantare numerosi premi e ha anche scritto
alcuni libri.
Rodolfo De
Benedetti, primogenito di Carlo e presidente di Cofide, la
holding dei tre fratelli alla quale fanno capo anche Cir, Sogefi e,
finora, Gedi-Gruppo Editoriale, nella graduatoria di dicembre figura
settantacinquesimo con 40,06 punti, mentre era settantaseiesimo in
novembre con 39,86 punti, tre posti più in alto che in ottobre
(39,79 punti). In settembre era settantasettesimo con 39,76 punti e
in agosto ne aveva avuti 40,13. Rodolfo De Benedetti, con i due
fratelli, è stato contestato dal padre Carlo, per la gestione della
Gedi, che, comunque, ha respinto la proposta di acquisto
dell'Ingegnere, al quale è stato preferita la Exor di John Elkann.
Di tre posti è
salito Lapo Civiletti, amministratore delegato della Ferrero,
al quale sono stati attribuiti 36,85 punti, che gli hanno dato la
posizione numero 84. In novembre la sua quotazione era stata di 36,98
punti, equivalenti al posto numero 87, due meno di ottobre (37,42
punti,) e tre meno che in settembre (37,04 punti). In agosto Lapo
Civiletti era finito ottantacinquesimo. Nononostante le nuove
acquisizioni e i brillanti risultati di bilancio del colosso
dolciario nato ad Alba, che ha lanciato la sfida al Mulino Bianco
della Barilla con la sua nuova linea di biscotti, Lapo Civiletti
resta in seconda fila rispetto al presidente Giovanni Ferrero,
l'erede dell'indimenticabile Michele.
Infine,
Gabriele Galateri di Genola,
presidente delle Generali, tra i maggiori gruppi assicurativi al
mondo, è finito sessantesimo con 43,76 punti, dal cinquantasettesimo
di novembre (44,34 punti), il cinquantaseiesimo di ottobre (44,36).
Galateri è tornato allo stesso posto occupato in agosto con 44,20
punti (a settembre ne ha avuti 44,58).
Top Manager Reputation valuta le prime
cento figure apicali delle imprese attive nel nostro Paese
distinguendo la reputazione, istantanea e storica, derivante
dall'immagine percepita, dalla presenza digitale e, fra l'altro,
dall'impatto reputazionale dalla semplice notorietà.