Sono
alcuni dei dati contenuti nella settima edizione di “Gli
Immobili in Italia”,
la pubblicazione biennale che fotografa il patrimonio immobiliare
italiano realizzata dall’Agenzia
delle Entrate
e
dal
Dipartimento Finanze del Mef (ministero dell'Economia)
in collaborazione con il partner tecnologico Sogei. Il volume, che
quest’anno analizza i dati relativi al 2016, offre un quadro della
ricchezza, dei redditi, degli utilizzi e dei valori imponibili degli
immobili attraverso l’elaborazione di diverse fonti informative,
tra cui il Catasto edilizio urbano e le quotazioni dell’Osservatorio
del Mercato immobiliare, le dichiarazioni dei redditi, le banche dati
dei versamenti delle imposte sugli immobili (Imu, Tsi) e i dati del
registro.
Quasi
il 60% dei 57 milioni di immobili di proprietà di persone fisiche in
Italia è utilizzato come abitazione principale o pertinenza. Secondo
i dati indicati dai contribuenti nelle dichiarazioni dei redditi,
infatti, circa il 34,2% degli immobili, pari a 19,5 milioni di unità,
sono abitazioni principali, a cui si somma un ulteriore 23,3%
relativo alle pertinenze (cantine, soffitte, box o posti auto), circa
13,3 milioni di unità. Ipotizzando che a ogni abitazione principale
corrisponda un nucleo familiare, risulta che il 75,2% delle famiglie
risiede in abitazioni di proprietà.
Gli
immobili dati in locazione sono circa 6 milioni (10%), mentre 6,2
milioni (11%) sono quelli lasciati a disposizione. Infine, ammontano
a circa 1,2 milioni, poco più del 2% del totale, gli immobili
concessi in uso gratuito a familiari o a altri comproprietari.
Nel
2016, il valore del patrimonio abitativo ammonta complessivamente a
6.004,4 miliardi, in leggero calo rispetto al 2015 (6.096,9
miliardi). Di questi, circa il 92%, pari a 5.526 miliardi si
riferisce alle abitazioni e relative pertinenze di proprietà delle
persone fisiche. Il patrimonio immobiliare residenziale più alto è
in Lombardia (1.006,2 miliardi) e Lazio (761,8 miliardi).
Nello
stesso anno, un’abitazione
in Italia vale mediamente 162 mila euro, con un valore unitario di
1.385 euro a metro quadro, in diminuzione dell’1,8% rispetto al
2015. Cali superiori al 3% si osservano nel Lazio, in Liguria e nelle
Marche, in Toscana i valori perdono il 2,9% mentre per Veneto e
Abruzzo la flessione è del 2,5%. Sotto il 2% il calo nelle restanti
regioni. Fanno eccezione solo la Lombardia, in cui il valore delle
case è rimasto stabile e il Trentino-Alto Adige, unica regione a
segnare un aumento del valore medio (+0,8%).
La
superficie media di un’abitazione in Italia, calcolata come
rapporto tra superficie complessiva e numero di unità abitative
totali, è circa 117 metri quadri. Le Regioni con abitazioni
mediamente più grandi sono l’Umbria, il Friuli-Venezia Giulia e il
Veneto dove la superficie media è superiore a 130 m2. Le abitazioni
di dimensioni mediamente più ridotte, sotto 100 metri quadri, si
riscontrano in Valle d’Aosta e Liguria.
Anche
in questa edizione, il rapporto contiene un’analisi più
dettagliata rispetto ad alcune grandi città. Per quanto riguarda
Roma, il valore complessivo delle abitazioni è pari a circa 460
miliardi. La superficie media di un’abitazione ubicata nella
capitale è 103 metri quadri, con un valore medio di circa 323 mila
euro (3.150 euro a metro quadro), superando i 740 mila euro nelle
zone centrali più pregiate. Circa il 71% dello stock residenziale è
impiegato come abitazione principale, il 14% delle abitazioni è data
in locazione, e il 2,5% viene concesso in comodato ai familiari.
Superano,
invece, la quota del 19% gli immobili dati in locazione a Milano e
Napoli, mentre è più bassa la percentuale di case utilizzate come
abitazione principale (rispettivamente il 66,1% e il 58,9%). Per
quanto riguarda Milano, inoltre, il valore complessivo delle
abitazioni stimato per il 2016 è pari a circa 207,4 miliardi di
euro, con una superficie media per abitazione di 88 metri quadri e un
valore medio di 261 mila euro (2.960 euro a metro quadro). Infine, a
Napoli si evidenzia un valore complessivo delle abitazioni di circa
104,5 miliardi di euro. La superficie media di un’abitazione è 102
metri quadri e il valore medio 239 mila euro (2.353 euro a metro
quadro.
Sempre
nel
2016, dei 40,9 milioni che hanno presentato la dichiarazione dei
redditi, oltre 25,8 milioni (il 63,1% del totale dei contribuenti)
sono risultati proprietari di immobili o di quote immobiliari. I
lavoratori dipendenti e i pensionati costituiscono l’82,5% dei
proprietari di abitazioni (e relative pertinenze). Le donne
proprietarie di abitazioni sono circa 800 mila in meno degli uomini
ma in aumento rispetto al 2014. Il valore delle loro abitazioni è
maggiore, nonostante il reddito imponibile sia nettamente inferiore a
quello degli uomini. In crescita sono, invece, i proprietari di
abitazioni senza figli a carico, che rappresentano il 76,6% del
totale.
Infine
i proprietari di abitazioni con età inferiore ai 35 anni
rappresentano il 6% della popolazione, quelli con età superiore ai
65 anni sono il 38% mentre quelli con età compresa tra i 35 e i 65
anni sono il 56%.
Complessivamente,
nel 2016, gli individui locatori di immobili, in Italia, sono 4,3
milioni, in lieve diminuzione rispetto al 2014. Il canone annuo medio
risulta di circa 10.300 euro (da circa 9.700 euro del 2014). Il 42%
dei locatori (circa 1,8 milioni) ha un’età compresa tra 51 e 70
anni; seguono i locatori con età compresa tra 31 e 50 anni e gli
ultra settantenni (entrambe le categorie sono al 26%), mentre quelli
con meno di 30 anni sono il 3% del totale.
Dal
2016, il prelievo di natura patrimoniale sugli immobili si è ridotto
di oltre 4,5 miliardi di euro, a seguito principalmente
dell’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali non di lusso
e di altre misure di alleggerimento del prelievo sugli immobili.
Nel
periodo 2007-2016 sono stati effettuati complessivamente 27,1 milioni
di interventi per il recupero del patrimonio edilizio, per una spesa
totale pari a 115,9 miliardi di euro circa e una spesa media per
intervento di 4.300 euro. In particolare, nell’anno di imposta
2016, gli immobili per i quali sono stati dichiarati lavori di
ristrutturazione sono quasi 1,5 milioni ,con un beneficio medio annuo
(per immobile) di 465 euro.
Nel
periodo 2013-2016 sono stati effettuati oltre 195mila interventi
antisismici. L’ammontare totale di spesa per questa categoria di
opere è pari a oltre 872 milioni di euro e la spesa media è di
circa 4,4 mila euro. In particolare, negli anni 2015-2016 gli
immobili per i quali sono stati dichiarati interventi antisismici
sono oltre 33mila, con un beneficio fiscale medio annuo (per
immobile) di 522 euro.